La RAI e il Ministero dell’Istruzione, Ricerca e Università, rilanciano la convenzione che le lega. Nata nel 1960, ad opera dell’allora Ministro Aldo Moro, la convenzione tra il servizio pubblico e il ministero dell’Istruzione ha prodotto, negli anni ’60 e ’70 un’offerta didattica che ha reso possibile quell’unificazione linguistica e culturale fino ad allora solo auspicata.
Non si mancherà di ricordare le lezioni del Maestro Manzi, come anche i programmi per ragazzi. Aspetti questi che sono stati sottolineati dal Presidente della RAI, Anna Maria Tarantola e dal MInistro Stefania Giannini. Da quella RAI vogliono ripartire con un’offerta, quella di RAI Educational (RAI Scuola), che sia organicamente ominicomprensiva, sappia sfruttare le nuove opportunità tecnologiche, dal digitale al web, che interagisca con i canali generalisti che rimangono l’offerta di punta dell’emittenza pubblica.
È la scommessa che ha voluto correre e sta correndo il direttore Silvia Calandrelli, che ha chiesto a Federico Taddia di fare di Nautilus il programma di prima serata dedicato alla scienza. A partecipare alla sfida ha chiamato i principali enti di ricerca, dall’INAF, che forse per primo ha saputo interpretarne il progetto, all’INFN, al CNR, all’INGV, all’IIT. E mi scuso per i non citati. La televisione che pensa Silvia Calandrelli, la stessa Presidente Tarantola e, certamente, i presidenti degli enti di ricerca, è vicina a quella degli anni ’60 e ’70, non già nelle modalità espressive, sarebbe un controsenso per chi si occupa di futuro, ma proponendo un nuovo di servizio pubblico formativo, che sia fisica o letteratura, per una tv di qualità non più schiava dell’Italia da bere che furono gli anni ’80.
“L’offerta cross-mediale – spiegano – ha il suo cuore nel video-portale del canale raggiungibile all’indirizzo www.scuola.rai.it, che offre contenuti per docenti – 72 mila gli insegnanti iscritti che integrano le proprie lezioni con i contenuti del portale -, studenti e famiglie. Con oltre 18 mila audiovisivi selezionati e disponibili sul sito, 200 giochi interattivi e 180 oggetti multimediali, Rai Scuola è una mediateca di supporto agli insegnanti, per la costruzione delle loro lezioni e agli studenti, per il loro curriculum di competenze. Rai Scuola ha arricchito l’offerta con il nuovo catalogo on-demand per i docenti con un accesso sia per programmi che per materie. Inoltre grazie all’accordo con i principali atenei italiani, sarà disponibile un’intera sezione di video – corsi per gli studenti universitari; ciascun video è correlato da schede editoriali, informazioni tecniche ed una guida per l’utilizzo didattico. A quello di Rai Scuola si affiancano sei portali di approfondimento tematici su letteratura (www.letteratura.rai.it), arte (www.arte.rai.it), filosofia (www.filosofia.rai.it), economia (www.economia.rai.it), media (www.media.rai.it) e scienza (www.scienza.rai.it). I video-portali tematici garantiscono un approfondimento costante con un aggiornamento quotidiano di contenuti prodotti esclusivamente per il web e dirette streaming dei principali eventi del panorama culturale italiano. Inoltre, ciascun video-portale ha un sistema capillare di presenza sui social network e, ad oggi, sono più di 400 mila utenti tra Facebook, Twitter e Google+. I contenuti vengono distribuiti anche su dispositivi mobili attraverso la App del canale. Completano l’offerta le altre APP di Rai Educational, tra cui tre Magazine mensili (Rai Letteratura, Rai Filosofia, Rai Arte) per tablet e smartphone, che hanno raggiunto oltre 300 mila persone. Una media di 3 milioni di pagine viste ogni mese, una presenza costante tra i trend topics di Twitter e la possibilità di creare Lesson Plan personalizzati fanno del network web di Rai Educazione il punto di riferimento online per la scuola italiana”.
Tutto ciò sembra (il condizionale è d’obbligo perché la scommessa è alta) frutto di una nuova stagione del pensiero in Italia. Dovuto in parte alla crisi economica che attraversa il paese e che, come per la politica, sembra avere quella capacità di riportare alla concretezza le cose da farsi, in particolare per la pubblica amministrazione. “Rai Scuola – dice Silvia Calandrelli – con un ulteriore arricchimento della produzione, affronta un nuovo traguardo: diventare il canale della conoscenza. Pur senza perdere la vocazione alla formazione, il Canale si apre ai nuovi saperi scientifici con una piattaforma attraverso la quale completare interessi e apprendimenti accademici, capace di indicare e illustrare i nuovi orizzonti della ricerca, quali le scoperte, le materie oggetto di innovazione e sviluppo, i campi che segneranno il prossimo futuro”. Partner di Rai Scuola sono il Consiglio Nazionale delle Ricerche, l’Accademia dei Lincei, l’Istituto Nazionale di Astrofisica, l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, l’Istituto Italiano di Tecnologia, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e il Cern.
Nautilus sarà il vascello con cui la RAI vuole portare ad approdo sicuro e stabile questo progetto. Dal 19 maggio, ogni sera dal lunedì al venerdì alle ore 21.00 il bravo Federico Taddia incontra uno scienziato di fama internazionale per farsi raccontare il suo lavoro e quello del team dell’istituzione di appartenenza: un “viaggio per la conoscenza” di approfondimento, di scoperta, di rigore scientifico e accessibile a tutti. “Nautilus, dicono gli autori, vuole svelare le frontiere del sapere attraverso la testimonianza dei suoi protagonisti alternando il racconto con documentari e lezioni frontali. I ragazzi in studio arricchiscono il programma con domande e ricerche utilizzando come fonte il web”.
Ogni settimana sarà caratterizzata da un macrotema: l’ambiente, in collaborazione col il Cnr; le scoperte della fisica con l’Infn; il viaggio nell’universo, in collaborazione con l’Inaf; i nuovi robot e le nanotecnologie , realizzato in collaborazione con l’Iit.