Arrivano nuovi fondi per la costruzione dello Square Kilometre Array (SKA). Il consorzio composto da ASTRON (Istituto nazionale olandese per la radioastronomia) e dalle Università di Amsterdam, Groninga, Leida e Nimega ha ricevuto dal governo olandese 12 milioni di euro per la partecipazione alla progettazione di quello che sarà il più grande e più potente network di radiotelescopi del mondo.
I Paesi Bassi hanno così risposto al secondo bando sulla tabella di marcia del Large-Scale Research Facilities. Sander Dekker, il ministro per l’Istruzione, Cultura e della Scienza, e Jos Engelen, presidente del consiglio di amministrazione di Organizzazione olandese per la ricerca scientifica (NWO) hanno partecipato con i cinque principali investitori olandesi del progetto a un evento a Leida. L’annuncio del finanziamento arriva dopo la recente decisione della Germania di lasciare il progetto e dopo che, tre mesi fa, il ministro inglese per l’Università e la Scienza David Willets ha annunciato lo stanziamento di 100 milioni di sterline (circa 120 milioni di euro).
Gli investimenti dei singoli paesi membri sono molto importanti non solo per la SKA Organisation, ma anche per gli stati stessi. Esclusi i finanziamenti inglesi e olandesi, ado oggi oltre 120 milioni di euro sono stati investiti da 20 paesi per sostenere circa 500 scienziati e ingegneri che lavorano sulla progettazione e sullo sviluppo di SKA. A ciò si aggiungo anche le centinaia di milioni di euro già previsti dai due paesi ospitanti, Australia e Sudafrica, per la costruzione dei precursori ASKAP, MWA e Meerkat.
Che cos’è SKA? La costruzione dello Square Kilometre Array inizierà nel 2018 e i primi risultati sono attesi per il 2020. SKA è il più grande grande progetto scientifico del mondo: scienziati e ingegneri sono e saranno chiamati ad affrontare le immense sfide che si nascondo dietro il più grande network di radiotelescopi, con tutti i nuovi sviluppi nel campo dell’informatica, astrofisica, ingegneria e molti altri che si presenteranno in futuro.
Una volta completato, SKA sarà un network caratterizzato da un 1 km quadrato di area di raccolta (140 campi da calcio!) e avrà un grande campo di vista, un’estensione di alcune migliaia di chilometri e tecnologie innovative per ricevitori, trasporto ed elaborazione del segnale e calcolo. SKA conterà migliaia di grandi antenne e milioni di ricevitori radio, distribuiti tra le regioni desertiche dell’Africa e dell’Australia, che ne faranno una straordinaria arma per studiare l’evoluzione dell’Universo, la gravità e la materia oscura e gli enigmatici e vasti campi magnetici. I tre diversi precursori supereranno di 50 volte la risoluzione e la qualità delle immagini finora ottenute grazie all’Hubble Space Telescope, e parliamo delle onde radio dello spettro!
Il ruolo dell’Olanda. I Paesi Bassi hanno ricoperto un’importante posizione nella radioastronomia degli ultimi 70 anni. L’esperienza acquisita nella costruzione del dish Dwingeloo di 25m (1956), del Westerbork Synthesis Radio Telescope (1970) e più recentemente del Low Frequency Array (LOFAR, 2010) ha portato ingegneri e astronomi a svolgere un ruolo sempre più di primo piano nella progettazione di SKA. Lo sviluppo tecnologico sarà effettuato in stretta collaborazione con le industrie.