È stato firmato lo scorso 29 luglio, nella sede centrale del Max Planck Insititute, a Monaco di Baviera, l’accordo di partecipazione dell’Italia alla costituenda società CTAO – gGmbH (Cherenkov Telescope Array Observatory, società a responsabilità limitata, che avendo finalità scientifiche non legate al profitto gode di agevolazioni fiscali). La firma è stata apposta dal presidente dell’Istituto Nazionale di Astrofisica, Giovanni Bignami.
L’Italia, insieme a Germania e Svizzera è quindi socio fondatore di questa società, nella quale, a breve, è previsto l’ingresso di numerosi altri paese, tra i quali Austria, Francia, Spagna, Inghilterra.
Il progetto Cherenkov Telescope Array, di cui l’Italia è partner con altri 26 paesi, ha l’obiettivo di costruire una batteria di telescopi di diverse grandezze destinati a studiare le sorgenti gamma a diversi livelli di energia, che una volta realizzato sarà il più potente e sensibile osservatorio per i raggi gamma mai costruito. Comprenderà tre taglie di telescopi, destinati rispettivamente a basse, medie ed alte energia, organizzati su una vasta area in un array che permetterà di studiare le cascate di particelle causate dai raggi gamma su una vasta porpzione di terreno, aumentando il numero di raggi gamma rilevati e migliorando la “visuale” su ogni cascata. Quindi miglior risoluzione angolare e soppressione del rumore di fondo rispetto a qualunque osservatorio gamma esistente.
«Nella nostra posizione di soci fondatori, saremo presenti alla prima riunione del council della società, per ora composta di tre nazioni», ha sottolinea Giovanni Bignami che aggiunge: «Questo ci darà delle notevoli possibilità per ottenere posizioni apicali nell’ambito della società stessa e nella richiesta di assegnazione dei quartier generali del progetto CTA in Italia».
Il presidente dell’INAF, nell’esprimere il proprio ringraziamento per l’ampia vasta collaborazione che sta lavorando per il successo di CTA in Italia, ha annunciato che questo programma rappresenta il primo pilastro del programma di Astronomia Industriale che l’INAF ha allo studio con il Ministero per lo Sviluppo Economico (MISE) e del quale secondo pilastro sarà il progetto SKA.