E dopo il Piccolo chimico, ecco il gioco perfetto per aspiranti ingegneri aerospaziali, Wernher Von Braun del nuovo millennio: si chiama LSP Activity Book ed è la nuova e gratuita app NASA sviluppata dal Launch Service Program per dispositivi iPad e tablet Android (ma è disponibile anche per iPhone, Google Play e come e-book da colorare e stampare).
Pianificare il lancio di un vettore diventa un gioco da ragazzi in un’applicazione edu che fa vivere ai più piccoli tutto l’enorme lavoro racchiuso nelle fasi di preparazione al decollo di un vettore. In un contesto di organizzazione lancio di un veicolo spaziale privo di equipaggio umano, il bambino deve aiutare gli ingegneri a scegliere il razzo più indicato al carico di satelliti, telecamere e lander, che si deve portare appresso.
Mascotte di questo viaggio alla scoperta dei missili spaziali è Peter the Payload, buffo scatolotto tecnologico il cui compito è guidare i bambini attraverso un quaderno di attività, che include immagini da colorare, giochi di abilità e persino una ricetta per cucinare un buonissimo biscotto lunare.
24 immagini degli archivi NASA ridisegnate per un pubblico di giovanissimi e tante modalità di interazione touch. Un cruciverba spiega ai bambini tutto quello che devono sapere sul Sistema Solare, mentre il labirinto di asteroidi riproduce il traffico di oggetti spaziali attraverso cui una navicella deve muoversi. E una volta completata la ‘missione’ i bambini possono anche chiedere e ricevere un certificato NASA che attesta l’ottimo lavoro svolto.
Cape Canaveral in Florida, la Vandenberg Air Force Base in California, il Wallops Flight Facility in Virginia, il Kwajalein Atoll sulle isole Marshall, Kodiak Island in Alaska: sono tante le ‘porte per il cielo’ disseminate sul territorio statunitense. La NASA sceglie un modo innovativo e originale per comunicare il suo lavoro.
Non è la prima volta: l’agenzia spaziale statunitense ha già sviluppato in passato applicazioni per il monitoraggio delle stelle cadenti. o serious game per andare a caccia di comete. E in tema di giochi e giocattoli ci sono anche precedenti illustri.
Buzz Lightyear, space ranger pupazzo e celebre protagonista (insieme a Woody il cowboy) del film di animazione Toy Story, Disney Pixar, detiene a oggi il record di permanenza in orbita per un astronauta: 467 giorni. Buzz – proprio come Buzz Aldrin, membro dell’Apollo 11 e secondo uomo ad aver messo piede sulla Luna – non è un cosmonauta in carne ossa, ma un semplice balocco per bambini, pur tuttavia ha trascorso oltre un anno e mezzo sulla Stazione Spaziale Internazionale per poi rientrare a terra come un normale membro dell’equipaggio dello Space Shuttle Discovery.
Nell’agosto 2013 anche le bambine hanno avuto il loro giocattolo dedicato: Barbie Mars Explorer, presentata in tempo per il primo anniversario dello sbarco su Marte di Curiosity, il rover Nasa alla scoperta del pianeta rosso. La Mattel si è consultata con il team che sovrintende alle attività extraveicolari NASA per garantire alla bambola più celebre il giusto look da cosmonauta. Barbie è stata perciò equipaggiata di serbatoi di ossigeno, casco, stivali e tuta spaziale. Tutto rigorosamente in rosa. Sul retro: tanta scienza spaziale e l’invito a visitare il sito Women@NASA per maggiori informazioni.
Il racconto della scienza passa per il gioco. E forse anche gli ingegneri spaziali sognano di tornare bambini.