La Terra è nata bagnata: a raccontarlo sono antichi frammenti dell’asteroide Vesta e che confutano la tesi secondo cui l’acqua sul nostro pianeta sarebbe arrivata solo più tardi con impatti cometari. A ipotizzarlo è uno studio coordinato da Adam Sarafian dell’Istituto Oceanografico Woods Hole, negli Usa, e pubblicato su Science.
“Da anni ci si interroga sul come si sia formata l’acqua sulla Terra”, spiega Maria Cristina De Sanctis, dell’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziale dell’INAF. “Il nostro pianeta – prosegue – si è infatti formato in una zona in cui l’acqua non poteva essere abbondante, deve essere quindi stata portata dall’esterno: secondo alcuni studi a farlo sono stati una serie di impatti di comete secondo altri sono state invece bombardamenti di condriti carbonacee, una particolare tipologia di meteoriti, oggetti molto antichi e che contengono acqua”.
Quella che contengono non è però acqua come la conosciamo, bensì impasti di materiali di vario tipo in cui sono presenti gli ingredienti dell’acqua. La stessa tipologia di proto-acqua che si intende quando si analizzano le prime fasi di formazione del sistema solare.
Analizzando alcuni meteoriti chiamati Eucriti, che si ritiene provengano dall’asteroide Vesta, un relitto del sistema solare ancora in formazione (prima della nascita del nostro pianeta), i ricercatori avrebbero trovato la firma di questa proto acqua. Secondo lo studio l’acqua di Vesta sarebbe la stessa di quella terrestre e la loro fonte comune sarebbero state le condriti e non le comete. “Questo vorrebbe dire quindi – conclude De Sanctis – che la Terra fu sin dall’inizio un corpo idrato, ossia umido e già dotato di acqua, e non, come sostengono altre teorie, un un pianeta secco”.