IL RAZZO SONDA DELLA NASA STUDIERÀ IL SOLE

1500 immagini in 5 minuti

Si tratta della missione RAISE (short for Rapid Acquisition Imaging Spectrograph Experiment), un razzo sonda destinato, nei suoi cinque minuti di missione effettiva, a scattare 1500 immagini del sole, nella frequenza dell'estremo ultravioletto

     03/11/2014
Crediti NASA/RAISE

Crediti NASA/RAISE

Il suo lancio era programmato per le 20.07 di lunedì sera (in Italia) dalla base di lancio di White Sands Missile Range in New Mexico. Poi condizioni avverse di tempo hanno portato a posticiparlo al 6 novembre. Stiamo parlando di RAISE (short for Rapid Acquisition Imaging Spectrograph Experiment), un razzo sonda destinato, nei suoi cinque minuti di missione effettiva, a scattare 1500 immagini del sole, nella frequenza dell’estremo ultravioletto, non registrabile a Terra perché schermata, fortunatamente, dalla nostra atmosfera.

La missione della NASA produrrà uno spettrogramma, dividendo la luce solare nelle differenti frequenze che la compongono (come un prima nei colori dell’iride) e cercherà di catturare ogni cinque secondi un’immagine del Sole che nelle ultime settimane è stato particolarmente attivo, con numerosi brillamenti della classe più forte, la classe X. I ricercatori punteranno il loro obiettivo proprio in quelle aree che appaiono più attive così da cercare di comprendere i meccanismi che portano a queste intense eruzioni.

La missione durerà complessivamente 15 minuti, una missione molto breve ma ciò non vuol dire che rappresenti una bassa qualità nella raccolta dei dati scientifici, al contrario. Da RAISE oltre ad attendersi dati utili per conoscere meglio i meccanismi di funzionamento della nostra stella, sarà anche un importante test in vista della missione dell’Agenzia Spaziale Europea, Solar Orbiter, a cui la NASA partecipa, e che porterà una sonda ad avvicinarsi al sole su un’orbita più interna di quella di Mercurio, distante dal Sole tra i 40 e i 60 milioni di chilometri (tale differenza è data dalla forte eccentricità della sua orbita), un terzo circa della distanza Terra-Sole.

Il lancio di Solar Orbiter, a cui partecipa l’INAF che col supporto di ASI e con contributi da Germania e Repubblica Ceca, svilupperà il coronografo METIS e SWA (Solar Wind Analyzer), è previsto per il 2017.