La collaborazione SWIFT ha scelto di festeggiare i 10 anni di attività della missione con un congresso intitolato “Swift: 10 years of discoveries” in programma dal 2 al 5 dicembre a Roma nella cornice della Gipsoteca dell’Università la Sapienza (vai al sito dell’evento).
Nato per studiare i lampi gamma (GRB), Swift ha fatto molto di più. Grazie alla sua straordinaria rapidità di manovra, Swift ha dato contributi importantissimi a tutti i campi dell’astronomia.
Oltre ai lampi gamma, che ha studiato in grande dettaglio, chiarendo molti aspetti sulla natura dei loro progenitori, siano essi particolari tipi di supernovae, nel caso dei GRB lunghi, o sistemi binari i cui componenti si fondono e si trasformano in un buco nero o in una magnetar, nel caso dei GRB corti, Swift ha contribuito alla comprensione del comportamento dei nuclei galattici attivi, ha seguito l’evoluzione di tutte le supernovae esplose in questi anni, ha mappato le sorgenti Fermi non identificate alla ricerca delle elusive controparti, ha studiato l’emissione di alta energia dei sistemi binari e delle stelle variabili, senza dimenticare lo studio delle comete. Inoltre, grazie alla fortuna ed alla rapidità di risposta dello strumento e del team scientifico dedicato alla gestione della missione, Swift ha scoperto fenomeni rari e spettacolari come la distruzione di una stella di parte di un buco nero o la breve emissione X che segnala la morte violenta di una stella cogliendo l’istante dell’esplosione di una supernova.
Così facendo Swift ha rivoluzionato lo studio dei fenomeni transienti nell’Universo vicino e lontano, quella che gli astronomi chiamano Time Domain Astronomy. Una disciplina in grande espansione, come testimonia il gran numero di partecipanti provenienti da tutto il mondo iscritti al congresso che è organizzato da INAF in collaborazione con l’Associazione Romana per le Astroparticelle (ARAP) e con la partecipazione di ASI, NASA e dell’Università La Sapienza.
La partecipazione italiana è importante, come è giusto che sia visto il grande contributo dato dalla comunità italiana prima alla costruzione ed ora alla gestione ed allo sfruttamento della missione. INAF ed ASI hanno sempre creduto in Swift e la decisione di organizzare il congresso per festeggiare i 10 anni della missione In Italia dimostra come il nostro contributo sia apprezzato dal Principal Invetigator NASA, Neil Gehrels, e da tutto il team internazionale.
Vista la ricchezza del programma del congresso, il Journal of High-Energy Astrophysics dedicherà un numero speciale ad articoli di rivista che riassumano il contributo all’astrofisica dato da Swift grazie a questi splendidi dieci anni di scoperte.