Come in un giallo di Agata Christie alla fine il corpo del delitto viene a galla. Potremmo definirla così, anche per sdrammatizzare, quanto scoperto dall’investigatore del caso, la camera HIRISE a bordo della sonda della NASA, Mars Recoinassance Orbiter.
Grazie alla sua risoluzione, la migliore tra quelle a bordo delle sonde, numerose, che orbitano il pianeta Marte. Già perché Beagle 2, questo il nome del “corpo” ritrovato, è un rover inglese lanciato sul suolo marziano dalla sonda Mars Express dell’Agenzia Spaziale Europea, nel dicembre del 2003 e di cui si persero immediatamente le tracce, poiché nessun segnale pervenne mai dal rover europeo.
Ora la telecamera HIRISE mostra invece che il rover non si fracassò al suolo, ma atterrò come previsto nel giorno di Natale di quell’anno, all’interno della prevista zona di atterraggio, Isidis Planitia, vicino l’equatore del pianeta Rosso. Non solo, le immagini provenienti da MRO mostrano come abbia dispiegato come previsto i pannelli solari, almeno parzialmente, preparandosi a svolgere il suo lavoro, che però per motivi che restano ancora, almeno per il momento, ignoti non ha mai svolto.