Nella zona della gloriosa Shuttle Landing Test Facility al Kennedy Space Center, negli Stati Uniti, da molto tempo ormai non si vedono più le mitiche navette che sono state la spina dorsale del trasporto ed esplorazione spaziale della NASA. Ad animare l’ambiente però ci ha pensato tra novembre e dicembre scorsi uno strano oggetto, dalla curiosa forma di una grossa camera d’aria gonfia, accompagnato da un nutrito gruppo di tecnici e ingegneri. Quel dispositivo ha un nome, o meglio una sigla: MTV-1X, ed è il velivolo di prova del lander con cui la compagnia privata Moon Express vuole portare un suo veicolo spaziale a posarsi dolcemente sulla Luna. MTV-1X ha acceso il suo motore e ha dimostrato sul campo l’efficacia del suo sistema di guida, navigazione e controllo in diverse configurazioni di volo.
La campagna di prove è stata condotta con il supporto della NASA nell’ambito del programma Lunar CATALYST (Cargo Transportation and Landing by Soft Touchdown), con cui l’agenzia spaziale degli Stati Uniti sostiene compagnie private che hanno l’obiettivo di tornare sulla Luna con missioni automatiche commerciali. Moon Express, coinvolta anche nel Google Lunar X-Prize, è proprio una delle tre imprese selezionate da NASA per questo scopo.
«Ci congratuliamo con il team di Moon Express per il successo dei test del loro lander lunare» ha detto Jason Adam, partner manager del programma NASA Lunar CATALYST. «Moon Express è la prima compagnia privata a costruire e a testare qui al Kennedy Space Center un velivolo spaziale e non vediamo l’ora di continuare a lavorare insieme a loro per sviluppare tecnologie e sistemi di atterraggio sulla Luna».