Continua l’inarrestabile viaggio di Dawn verso Cerere. La sonda della NASA, lanciata nel 2007 da Cape Canaveral, si trova ora a 145.000 km dal pianeta nano, e nella giornata del 4 di febbraio ha scattato una nuova serie di spettacolari immagini. Grazie alla sua posizione privilegiata, la camera a bordo di Dawn ha scattato immagini della sua superficie di Cerere con la risoluzione pari a 14 km per pixel, un risultato senza precedenti per questo oggetto celeste.
Anche lo strumento italiano VIR ha acquisito i primi dati spettrali in questa fase di avvicinamento a Cerere, osservandone la superficie nei 864 canali spettrali dall’ultravioletto fino all’infrarosso. Sono molte le sorprese che ci aspettiamo di avere da queste dettagliate osservazioni.
A un mese dall’ingresso in orbita attorno a Cerere, previsto per il 6 marzo prossimo, la missione Dawn non smette di stupirci, regalandoci scatti sempre più ravvicinati di questo intrigante pianeta nano.
La missione Dawn, dedicata a Vesta e Cerere, è gestita dal Jet Propulsion Laboratory (JPL) per conto del Science Mission Directorate della NASA a Washington. Dawn è un progetto del Programma Discovery, gestito dal Marshall Space Flight Center della NASA a Huntsville, in Alabama. L’Università della California a Los Angeles (UCLA) è responsabile della supervisione scientifica della missione Dawn. L’Orbital Sciences Corp. a Dulles, in Virginia, ha progettato e costruito il veicolo spaziale. Il JPL è gestito, per conto della NASA, dal California Institute of Technology di Pasadena. Le camere a bordo della sonda sono state realizzate dal Max Plank Insitute for Solar System Research a Gottihgen, in Germania, con significativi contributi del l’Institute of Planetary Research del German Aerospace Center (DLR) a Berlino, e in coordinazione con l’Institute of Computer and Communication Network Engineering di Braunschweig. Lo spettrometro ottico e infrarosso, realizzato dall’Agenzia Spaziale Italiana e dall’Istituto Nazionale di Astrofisica, costruito da Selex ES, viene gestito e fatto operare dall’Istituto di Astrofisica e Planetologia Spaziali di Roma dell’INAF. Il rivelatore di raggi gamma e neutroni è stato costruito dal Los Alamos National Laboratory in New Mexico, e viene gestito dal Planetary Science Institute a Tucson, in Arizona.