All’esercito delle antenne che collaborano con lo Square Kilometre Array si aggiungono quelle del Giant Metrewave Radio Telescope (GMRT), in India. È di qualche mese la notizia che il National Centre for Radio Astrophysics giocherà un ruolo centrale nella costruzione di quello che sarà il più grande network di radiotelescopi al mondo. E comincerà a farlo proprio con GMRT come pathfinder del progetto. Le antenne indiane, come già fanno quelle del NenuFAR telescope, del LOFAR, del VLA e altre, permetteranno ai ricercatori di cominciare a fare passi in avanti verso i numerosi e ambiziosi obiettivi che si sono preposti con il progetto SKA.
Cosa sono i pathfinder? Si tratta di sistemi, telescopi, array già esistenti in diverse zone del mondo che sono stati coinvolti nel progetto per studi scientifici e tecnologici e avere feedback utili soprattutto in questa fase che è ancora di lavorazione e costruzione.
Le antenne indiane del GMRT sono importanti nel campo della radioastronomia a basse frequenze e operano ormai da un decennio: si tratta di 30 corpi pienamente movimentabili di ben 45 metri di diametro ciascuno e che insieme garantiscono un’area di raccolta di ben 30,000 m2, coprendo un range di frequenze da 150 MHz to 1.5 GHz. Yashwant Gupta, del GMRT Observatory, ha detto: «È un importante riconoscimento per noi e per GMRT e ciò porterà una spinta in più per l’India nel progetto SKA. Non vediamo l’ora di contribuire sia a livello tecnologico che scientifico».
Quello di SKA è un progetto molto ambizioso: la vasta area di raccolta di SKA (1 chilometro quadrato), l’altissima sensibilità dei ricevitori e la sorprendente capacità dei super calcolatori (il computer centrale avrà la potenza di centinaia di milioni di pc domestici) permetteranno di portare a casa risultati sorprendenti. Per esempio, le antenne a media frequenza che verranno realizzate nella Fase 1 riusciranno a captare sorgenti radio simili a quelle emesse dai più potenti radar terrestri (quelli balistici o quelli di monitoraggio aereo).
Oltre ai diversi pathfinder, SKA ha anche tre telescopi precursor (cioè che faranno effettivamente parte del network): il MeerKAT, l’ASKAP e l’MWA. Localizzati in Australia e in Sudafrica, questi radiotelescopi (dischi e antenne a dipolo) tra una decina di anni permetteranno ai ricercatori di avere 1 km quadrato di area di raccolta, un grande campo di vista e un’estensione di alcune migliaia di chilometri a terra. I tre precursor stanno già portando a casa diversi risultati scientifici molto importanti, aiutando tecnici e ingegneri a testare le nuove tecnologie che si uniranno in futuro, ma fondamentale sarà l’aiuto dei telescopi pathfinder sparsi in tutto il mondo.
Per saperne di più:
Visita il sito del progetto SKA