La sonda Cassini, in orbita ormai da più di dieci anni attorno a Saturno, ci ha regalato immagini del pianeta con gli anelli che, oltre a possedere un grande valore scientifico, sono estremamente belle da vedere. In quest’ultimo esempio, Cassini sembra avere intrapreso un percorso decisamente cubista per le opere che vorrà ancora regalarci negli ultimi due anni abbondanti di vita che le rimangono.
A prima vista sembra che l’immagine sia la sommatoria di più riprese da diversi angoli di vista. In realtà è un’unica osservazione in luce visibile effettuata il 5 dicembre scorso dalla camera a campo stretto di cui è equipaggiata la navicella spaziale, puntata verso la parte illuminata degli anelli di Saturno con un angolo di circa 19 gradi rispetto al loro piano.
Si può distinguere un anello di Saturno nella parte inferiore dell’immagine e uno scorcio del pianeta nella parte in alto. A confondere le idee concorrono le loro ombre proiettate dagli anelli sulla porzione del pianeta qui ripresa, creando un motivo alternato di luce e buio. Una trama che traspare anche attraverso l’anello A, che non è completamente opaco, a differenza del nucleo dell’adiacente anello B.
Nelle riprese ravvicinate, spesso le ombre prodotte dall’anello di Saturno sembrano attraversare trasversalmente la superficie. La combinazione visiva dello schiacciamento prospettico di Saturno, dell’opacità variabile dei suoi anelli e delle ombre proiettate da quegli stessi anelli, a volte produce dei capolavori cubisti, come in questa immagine. Che, anche se ravvicinata, è stata comunque ottenuta da una distanza di 2 milioni di chilometri da Saturno, e dove ogni pixel corrisponde a 11 chilometri reali.