Mentre i rover Curiosity e Opportunity lavorano ancora alacremente sulla superficie marziana, la NASA ha già trovato sul Pianeta rosso la zona ideale dove far atterrare il lander InSight (Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport), il cui arrivo è previsto per settembre 2016 (la missione durerà due anni). La prossima missione punterà a indagare sulle proprietà del sottosuolo del quarto pianeta del Sistema solare ((attualmente operano a questo scopo due radar, MARSIS a bordo della missione Mars Express dell’ESA e ShaRAD sulla sonda Mars Recoinassance Orbiter della NASA, entrambi di realizzazione Italiana).
L’area scelta è un’ellisse di 130 chilometri di lunghezza per 27 chilometri di larghezza e un fondamentale contributo è arrivato dalla Thermal Emission Imaging System (THEMIS) montata a bordo dell’orbiter della NASA Odyssey. Si tratta di uno strumento che lavora dal 2002 sia all’infrarosso che nell’ottico ed è stato utilizzato per mappare la superficie di Marte, le rocce, la sabbia e la polvere. Tutto per poter arrivare alla scelta di quattro luogo potenzialmente adatti dove far arrivare il lander. Il sito prescelto è si trova nella regione Elysium Planitia quasi interamente coperta da antichissime colate laviche.
Jonathon Hill, della Arizona State University, ha spiegato che «per far atterrare in modo sicuro una sonda su Marte, è necessario scegliere un luogo pianeggiante e liscio e ciò significa che il sito non può essere pieno di rocce o coperto da uno spesso strato di polvere».
A cosa è servita la camera THEMIS? Misurando quanto velocemente scendono le temperature su Marte, la camera ha potuto rivelare ai ricercatori la proporzione tra roccia e polvere sul terreno per poi riuscire a capire a cosa andrà incontro il lander (che potrebbe arrivare a costare 425 milioni di dollari, escluse le spese di lancio ovviamente). A bordo di InSight verranno montati due importanti strumenti scientifici: un sismografo per misurare l’attività sismica sul Marte e studiarne meglio la storia (il Seismic Experiment for Interior Structure – SEIS), e un sensore montato su un braccio che potrà arrivare fino a 5 metri di profondità per misurare il flusso termico (Heat Flow and Physical Properties Package – HP3).
Non è la prima volta che la camera THEMIS si occupa della perlustrazione di Marte per scegliere un luogo adatto all’atterraggio di qualche strumento scientifico. «Prima che Curiosity arrivasse nel cratere Gale nel 2012, THEMIS ha scandagliato i materiali sulla superficie di dozzine di siti di atterraggio candidati», ha raccontato Philip Christensen. «THEMIS ha anche scelto l’area di atterraggio del lander Phoenix Mars (lanciata nel 2008) analizzando rocce e polvere di molti siti candidati».
Molti non sanno che InSight non è un rover, bensì un lander e quindi non sarà dotato di pneumatici e non potrà spostarsi liberamente sulla superficie marziana come altri sui “cugini”. InSight è stato progettato proprio come il lander Phoenix. Il fatto di potersi spostare non è totalmente positivo, perché se il lander dovesse atterrare su una location inadatta alla missione (troppo sassosa e polverosa), non potrebbe più spostarsi. Proprio per questo è fondamentale che il luogo scelto da THEMIS sia quello giusto.
Per saperne di più:
Vai al sito della missione InSight