Le strutture lunghe, sinuose e ricciolute fotografate nelle vicinanze della luna di Saturno Encelado, proverrebbero direttamente dai geyser in eruzione sulla superficie di questo satellite ghiacciato. È questo il parere del team di scienziati al lavoro sulle immagini raccolte dalla sonda NASA Cassini – i primi risultati degli studi sono appena stati pubblicati su The Astronomical Journal.
«Ciascuna di quelle irregolari protuberanze è chiaramente riconducibile a gruppi di geyser individuati sulla superficie di Encelado», spiega Colin Mitchell, dello Space Science Institute di Boulder, Colorado, e primo firmatario dell’articolo. «Con le simulazioni al computer abbiamo potuto ricostruire le traiettorie del ghiaccio espulsa da ogni singola eruzione».
In particolari condizioni di luce il ghiaccio estruso dalla luna ghiacciata viene illuminato e si mostra in tutta la sua maestosità nelle immagini raccolte da Cassini. Un riccio di polvere e ghiaccio che si estende nello spazio per decine di migliaia di chilometri. Tanto da spingere gli scienziati a immaginare che sia Encelado stessa, con i suoi geyser ad alimentare la porzione di anello che la lambisce. Ipotesi che verrebbe confermata dalla dimensione dei frammenti che compongono l’anello E di Saturno, congruenti ai granuli di ghiaccio che compongono i geyser.
«L’aspetto di queste strutture sinuose cambia nel tempo. È chiaro che alcune caratteristiche scompaiano da un’immagine all’altra, si tratta di materiale in movimento», spiega John Weiss della Saint Martin’s University di Lacey. Con tutta probabilità si tratta di un altro degli effetti dovuti all’azione mareale esercita da Saturno sulla luna, e di conseguenza sul materiale in sospensione.