Sono quattro le tematiche affrontate nel corso del 59° congresso nazionale della Società Astronomica Italiana (SAIt), che si sta svolgendo a Catania, presso il Dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università, fino a venerdì 22 maggio. I temi principali sono: Gravità e Fisica Fondamentale, Cosmologia, Astrofisica delle strutture cosmiche barioniche e Sistema solare, esopianeti e ricerca della vita. Dopo la prima giornata dedicata alla cerimonia di apertura e alle prime conferenze, oggi sono stati toccati diversi argomenti, tra cui la rilevazione di materia oscura attraverso indagine astronomica, lo studio degli aloni delle galassie con VST, l’età e la rotazione delle stelle e molti altri.
Interessante è stato il talk dedicato allo “Studio del Sole. sfide, obiettivi e sinergie“, tenuto da un giovane ricercatore presso l’INAF-Osservatorio Astrofisico di Catania Sergio Dolei, durante il quale sono state presentate alcune delle frontiere scientifiche verso cui si stanno indirizzando gli studi di eliofisica, mettendo in evidenza il contributo che può essere dato per affrontare tali questioni dalla nuova strumentazione in fase di realizzazione o proposta di recente. Ha parlato ai microfoni di Media INAF: «Ci sono ancora molte domande che i ricercatori si pongono sul Sole, soprattutto quelle riguardanti il campo magnetico e come questo influenzi l’atmosfera solare, che fa parte della materia che circonda il nostro pianeta». E allora come affrontare gli studi sul Sole oggi e domani? «Ci sono i satelliti che già lavorano allo studio del Sole e missioni programmate per il prossimo futuro – nei prossimi 20 anni. Nello specifico, per l’ottobre 2018 è schedulato il lancio del satellite Solar Obriter», dell’Agenzia Spaziale Europea. Dolei ha spiegato: «Solar Orbiter permetterò, grazie ai suoi strumenti in situ e remote sensing, di effettuare uno studio molto dettagliato dell’atmosfera solare migliorando le conoscenze attuali».
Durante la presentazione sono state discusse possibili sinergie, sia tra le attività di studio condotte con diversi tipi di strumentazione, ai fini di promuovere uno studio sempre più globale ed unitario del sistema Sole-eliosfera, che con altri ambiti dell’astrofisica, ai fini di un efficace scambio di informazioni che potenzi le indagini nei rispettivi campi. Dolei ha raccontato, inoltre, che «non è stato ancora effettuato uno studio olistico dell’atmosfera solare, nel senso che non sono state ancora studiate – nel dettaglio – tutte le zone a temperature differenti simultaneamente. Questo sarà possibile con gli strumenti lanciati in orbita in futuro e si occuperanno dei diversi strati della corona solare. Alcuni strumenti sono in fase di progettazione, altri sono ancora in fase di proposta». Anche i ricercatori italiani lavorano alle missioni solari. Dolei ha detto che «gli italiani lavorano allo strumento EPIC che verrà montato sulla navicella giapponese SOLAR-C e che permetterà proprio lo studio del comportamento dei diversi strati della corona in modo simultaneo».
Finora il congresso ha registrato una partecipazione folta, soprattutto di studenti e giovani ricercatori. E parlando di giovani ricordiamo che i due vincitori della X Edizione del Premio “P. Tacchini” hanno presentato i loro lavori davanti ai congressisti SAIt. Si tratta di Silvia Posacki, Università di Bologna – Dipartimento di Fisica e Astronomia, e Alessio Zanutta, Politecnico di Milano e INAF/Osservatorio Astromomico di Brera. Posacki ha presentato una tesi dal titolo “The dynamics of early‐type galaxies as a tool to understand their hot coronae and their IMF” e ha commentato così il premio: «Ho condotto uno studio sulla dinamica delle galassie Early Type e sono stata premiata come migliore tesi in ambito astrofisico in Italia. Sono rimasta molto colpita e contenta. Il premio mi spinge a continuare a lavorare su questi argomenti e mi ha fatto capire che ho intrapreso la strada giusta». Zanutta ha detto, invece: «La mia tesi “Photoactive materials for astronomical holographic optical elements” è di ambito puramente tecnologica. Il premio è un riconoscimento abbastanza esterno sul lavoro che ho svolto finora. Soprattutto sono contento perché il mio lavoro è stato scelto tra altri 16 che erano in concorso».
La cerimonia di premiazione si svolgerà mercoledì 20 maggio alle ore 16:30 nell’Aula Magna del Rettorato dell’Università di Catania – piazza Università, nel corso della commemorazione del prof. Marcello Rodonò, nel decennale della sua scomparsa.
Per questa sera segnaliamo la conferenza pubblica di Ray Norris (CSIRO Astronomy & Space Science) dall’interessante titolo “Astronomy and Navigation in Aboriginal Australia”, che si svolgerà alle ore 20 presso il Castello Ursino di Catania.