Saranno due piccoli satelliti CubeSat a completare l’array della missione Interior Exploration using Seismic Investigations, Geodesy and Heat Transport (InSight) della NASA, che partirà dalla Terra alla volta della superficie marziana a settembre 2016. Per la prima volta questi satelliti miniaturizzati (dalla massa non superiore a 1,33 chilogrammi) voleranno nello spazio profondo e serviranno al lander InSight per comunicare più rapidamente con la Terra una volta atterrato su Marte.
Alla base di questa missione tecnologica all’avanguardia ci sono i Mars Cube One (MarCO), sviluppati dai tecnici del Jet Propulsion Laboratory (JPL) di Pasadena, in California. Di CubeSat nella bassa orbita terrestre ne sono già stati lanciati a dozzine, molti dei quali costruiti da studenti universitari: si tratta di moduli standard (da uno a massimo tre, per questo lancio) a forma di cubo, ciascuno di circa 10 cm di lato (un’unità). La tecnologia alla base di questi satelliti è avanzata ma allo stesso tempo low cost, perché le spese di lancio non sono paragonabili (in positivo) a quelle dei satelliti o delle sonde che conosciamo oggi ed essendo così piccoli (diciamo dei nanosatelliti) hanno la possibilità di garantire delle prestazioni che tradizionalmente sarebbero impensabili.
Nello specifico i satelliti MarCO sono dei CubeSat di sei unità (36.6 cm per 24.3 cm per 11.8 cm – la misura di una 24 ore) e verranno lanciati dalla base militare Vandenberg, California, con lo stesso razzo United Launch Alliance Atlas V con cui partirà InSight, la prima missione della NASA che indagherà sulle proprietà del sottosuolo del quarto pianeta del Sistema solare (attualmente operano a questo scopo due radar, MARSIS a bordo della missione Mars Express dell’ESA e ShaRAD sulla sonda Mars Recoinassance Orbiter della NASA, entrambi di realizzazione Italiana). I due CubeSats si separeranno dal razzo subito dopo il lancio e percorreranno le proprie traiettorie senza il supporto di Atlas V e indipendentemente da InSight verso il Pianeta Rosso. Dopo il rilascio, i satelliti MarCO spiegheranno due antenne radio e i due pannelli solari di cui ciascuno è dotato.
«MarCO è un esperimento che è stato aggiunto alla missione InSight, ma non è necessario per il successo della missione stessa», ha dichiarato Jim Green, direttore della divisione di scienza planetaria della NASA presso la sede dell’agenzia a Washington. «MarCO volerà in modo indipendente attorno a Marte». Le operazioni di entrata-discesa-landing (EDL) su Marte inizieranno il 28 settembre 2016 per il lander InSight (di cui abbiamo già parlato su MediaINAF). Da allora il robottino della NASA trasmetterà informazioni banda radio UHF (Ultra High Frequency) al Mars Reconnaissance Orbiter (MRO), che a sua volta (ma non in contemporanea) invierà dati alle strumentazioni a terra usando le frequenze radio nella banda X. La conferma dell’avvenuto landing arriverà solo dopo un’ora. Gli strumenti MarCO, invece, premettono di comunicare sia in UHF (per la ricezione) che in banda X (per la ricezione e la trasmissione) e quindi la comunicazione potrà essere simultanea. Si tratta di una missione altamente sperimentale, che se avrà successo potrà migliorare notevolmente le comunicazioni future tra sonde, lander e il pianeta Terra, soprattutto nella fase di landing (la più delicata).
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