Il 30 giugno 2015 in tutto il mondo sarà il primo Asteroid Day, un’iniziativa internazionale per richiamare l’attenzione sul rischio rappresentato da oggetti spaziali naturali (asteroidi e comete) che potrebbero colpire il nostro pianeta.
La data non è stata scelta a caso, in quanto coincide con l’anniversario dell’evento di Tunguska: il 30 giugno 1908 un bolide spaziale esplose pochi chilometri sopra una zona disabitata della Siberia, producendo un onda d’urto di potenza e vastità tale da abbattere decine di milioni di alberi in un’area di migliaia di chilometri quadrati.
A 107 anni di distanza da Tunguska, conosciamo molto di più sui corpi spaziali che potrebbero avvicinarsi in maniera pericolosa sulla Terra, ed anche sui possibili effetti di un loro impatto con l’atmosfera terrestre, anche con i dati desunti da un evento ben più recente, quello di Chelyabinsk.
Ora, nomi celebri di astronomi, fisici, astronauti, docenti universitari e artisti compaiono per primi tra le firme favorevoli alla petizione, fulcro della campagna dell’Asteroid Day. Una petizione in cui si chiede ai governi e alle agenzie direttamente interessate di potenziare notevolmente – di 100 volte, da cui la sigla in breve della petizione: 100x Declaration – la conoscenza e la sorveglianza dei cosiddetti NEO, Near-Earth Object.
«Nel sistema solare ci sono un milione di asteroidi che hanno il potenziale di colpire la Terra e distruggere una città», si legge nel testo della petizione. «Ne abbiamo scoperti meno di 10mila, solo l’uno per cento. Abbiamo la tecnologia per cambiare questa situazione». Uno dei punti che i proponenti mettono in risalto è che, al contrario di altri fenomeni naturali endogeni (si pensi ai terremoti o alle esplosioni vulcaniche) su cui la tecnologia non ha possibilità di intervenire per non farli accadere, un bolide spaziale può potenzialmente essere deviato prima che raggiunga la Terra.
Come si può leggere sull’apposito sito, l’idea è partita dal giovane regista tedesco Grigoriy Richters che, ispirato qualche anno fa dalla visione di un documentario sugli asteroidi della BBC, ha prodotto un film sulla fine del mondo causata da un asteroide, 51 Degrees North, senza alcun happy ending.
Incoraggiato da varie personalità scientifiche a continuare l’opera di sensibilizzazione su questo problema, Richters ha poi avuto l’appoggio, tra gli altri, di Brian May, conosciutissimo chitarrista dei Queen ma anche astrofisico, che ha composto delle musiche per il film, diventando uno dei testimonial principali dell’Asteroid Day.
Oltre le due première ufficiali a Londra e San Francisco, per celebrare l’Asteroid Day sono state organizzate moltissime iniziative in tutto il mondo. In Italia ne sono programmate una decina, dalla Valle d’Aosta alla Calabria. Potete cercare quella più vicina a voi sfogliando l’elenco completo sul sito o individuandoli sulla mappa.
Guarda la conferenza stampa (in inglese) del 3 dicembre scorso di presentazione dell’Asteroid Day:
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