Google ci aveva abituati bene. Ogni 14 luglio, ogni singolo 14 luglio, un Doodle per la rivoluzione: quella francese con la presa della Bastiglia, quella popolare fra ghigliottina e democrazia. Una consuetudine che però, oggi, rischia di scivolare inesorabilmente verso l’oblio se il 14 luglio diventa ricordo di un appuntamento con la storia. La rivoluzione di New Horizons che incontra Plutone.
Facciamo un passo indietro.
È la mattina del martedì 14 luglio 1789 quando un gruppo di insorti attaccano l’Hôtel des Invalides a Parigi con l’obiettivo di procurarsi delle armi. Si impossessano di circa ventottomila fucili e qualche cannone ma non trovano polvere da sparo. Decidono quindi di assalire la prigione-fortezza della Bastiglia, simbolo del potere monarchico, per far man bassa di munizioni. Il fatto di per sé ha poca importanza sul piano pratico, ma assume un enorme significato simbolico a tal punto da essere considerato, nei secoli a venire, l’inizio della Rivoluzione Francese.
Perché vale la pena ricordare tutto questo su MediaINAF? Perché da oggi il 14 luglio potrebbe venire ricordato per un altro evento storico, più significativo per le giovani generazioni: il giorno in cui la sonda NASA New Horizons ha raggiunto anche Plutone, il pianeta nano ai confini del Sistema solare, completando un’avventura iniziata cinquant’anni fa con le prime immagini di Marte raccolte dalla sonda Mariner 4. Era il 1965. Mezzo secolo per passare vicino a – o toccare – tutti i pianeti del nostro sistema planetario, più un ricco assortimento di corpi minori: satelliti, asteroidi, comete, a cui oggi si aggiunge anche Plutone. Un successo straordinario.
«La Terra ha l’occasione di dare una rapida occhiata a Plutone, la palla di roccia e ghiaccio che percorre l’orbita ai bordi più estremi del Sistema solare», scrivono gli autori del browser più famoso del mondo nella sezione dedicata al Doodle di New Horizons. «Una gita interstellare durata più di 9 anni e in cui la sonda spaziale ha percorso 7,5 miliardi chilometri. Le immagini raccolte e inviate a Terra saranno le prime nel loro genere e aiuteranno gli scienziati a farsi un’idea un po’ più chiara di questo lontanissimo pianeta nano. Grazie alle loro scoperte saremo in grado di immaginare la prossima tappa del viaggio dell’umanità nell’Universo che ci circonda».