Il corpo che s’intravede ruotare su sé stesso nell’animazione a fianco è l’asteroide 2015 HM10, grande un’ottantina di metri sul lato lungo, scoperto il 19 aprile di quest’anno e passato vicino alla Terra lo scorso 7 luglio. Vicino significa 440.000 kilometri, solo un po’ di più della massima distanza Terra-Luna. Insomma, uno di quegli oggetti da tenere sotto controllo; in questo caso è stata utilizzata una tecnica radar.
«Gli studi radar come questi sono essenziali per definire l’orbita di questi oggetti e quindi determinare se possano divenire una minaccia in futuro», ha detto Toney Minter del National Radio Astronomy Observatory (NRAO) statunitense.
Nelle immagini radar come queste, va tenuto presente che le zone più chiare rappresentano le corrispondenti zone dell’asteroide che hanno maggiormente riflesso un impulso radio inviato da Terra. Nel caso specifico, un segnale radar continuo è stato inviato da un trasmettitore sperimentale della NASA, il DSS-13 da 34 metri situato a Goldstone, in California, facente parte della Deep Space Network e originariamente progettato per le trasmissioni con le navicelle spaziali. Il segnale riflesso dall’asteroide è stato poi ricevuto dal Green Bank Telescope (GBT) in West Virginia, il radiotelescopio a parabola unica più grande del mondo con i suoi 100 metri di diametro.
Questo processo, noto come radar bistatico, ha permesso di produrre 42 immagini lungo un periodo di 29 minuti, che corrisponde a quasi una rotazione e mezza dell’asteroide. Le immagini hanno una risoluzione di circa 3,75 metri per pixel, una delle più alte risoluzioni di un asteroide mai ottenute con questa tecnica radar.
L’ottimo risultato è stato conseguito durante una scuola estiva biennale, frequentata da volonterosi radioastronomi in erba per imparare sul campo le tecniche osservative a un solo “piatto”, cioè con un’unica antenna parabolica.
«E’ stata una fortunata coincidenza che l’asteroide 2015 HM10 fosse nella giusta posizione per fare queste osservazioni», ha commentato Alyson Ford del NRAO. «Con l’aiuto della NASA, siamo stati in grado di eseguire una sessione osservativa particolarmente emozionante con questi giovani astronomi, e anche dimostrare il potenziale della radioastronomia per studiare gli asteroidi vicini alla Terra».