I negoziati per la scelta dei siti dove verrà costruito il Cherenkov Telescope Array (CTA) hanno fatto un altro passo avanti. Il Resource Board ha deciso di avviare le trattative finali con lo European Southern Observatory (ESO) nel Paranal (in Cile) per CTA Sud e con l’Instituto de Astrofisica de Canarias (IAC), a Roque de los Muchachos a La Palma (Spagna) per CTA Nord. Dopo aver esaminato per mesi condizioni ambientali, simulazioni scientifiche e valutazioni dei costi di costruzione e di esercizio, il Consiglio (composto da rappresentanti di Brasile, Repubblica Ceca, Francia, Germania, Italia, Repubblica della Namibia, Paesi Bassi, Giappone, Polonia, Sud Africa, Spagna, Svizzera e Regno Unito) ha deciso di avviare le negoziazioni finali con ESO e Spagna.
I siti proposti per ospitare CTA Nord erano cinque: due nelle isole Canarie, due in Arizona e uno in Messico. Per l’emisfero Sud, oltre al Cile, si era fatta avanti la Namibia e l’Argentina, ognuna con due siti possibili. Il sito di Aar in Namibia e quello di San Pedro in Messico verranno considerati comunque valide alternative fino alla conclusione delle trattative.
L’osservatorio CTA sarà costituito da una batteria di telescopi destinati a studiare le sorgenti celesti di radiazione gamma e, una volta realizzato, sarà il più potente e sensibile osservatorio per i raggi gamma mai costruito. Pensate che al fine di ottimizzare la copertura del cielo notturno, CTA sarà composto da circa 100 telescopi nell’emisfero Sud e circa 20 telescopi nell’emisfero Nord.
«Tutti i siti presi in considerazione in questa fase finale sono di alta qualità, e l’entusiasmo e il forte sostegno dimostrato dai proponenti ha reso questa una decisione molto difficile per il Resource Board», ha detto il portavoce di CTA Werner Hofmann. A commentare quest’ultima fase anche la presidente del Resource Board Beatrix Vierkorn-Rudolph: «Questa decisione è un passo importante verso la realizzazione di CTA». E sulla stessa linea il vicepresidente Giampaolo Vettolani (direttore scientifico dell’INAF): «Speriamo che i nostri sostenitori e gli scienziati in Namibia e in Messico continueranno a contribuire al progetto CTA, guidati dal comune interesse di costruire il migliore strumento possibile».
Patrizia Caraveo, rappresentante INAF nel Resource Board di CTA nonché direttore dello INAF-IASF Milano, ha commentato: «Abbiamo scelto i siti che permettono di iniziare immediatamente la costruzione dei primi telescopi. Per INAF la scelta di ESO è strategica perché ci permetterà di continuare le attività iniziate con il progetto bandiera Astri e continuate con il progetti premiale Teche.it. Adesso potremo finalizzare rapidamente i contratti per la costruzione del Mini-Array di piccoli telescopi nell’ambito del programma Astronomia Industriale finanziato dal MISE». «Questa decisione – ha poi aggiunto Antonio Masiero, membro osservatore nel Resource Board di CTA e vicepresidente dell’INFN – rappresenta un passo fondamentale per dare slancio e credibilità ad un importante progetto scientifico internazionale che vede l’Italia (INAF e INFN) in prima linea. In particolare la scelta del sito Nord a La Palma è significativo per l’INFN in quanto alle Canarie si è concentrata la nostra attività sia nel progetto precursore MAGIC che nella costruzione del prototipo del Large Telescope di CTA». Alessandro De Angelis e Nicola Giglietto, rispettivamente responsabile e vice-responsabile INFN per CTA, hanno accolto la notizia: «Con la scelta dei siti di CTA si è sciolto un aspetto cruciale, che permetterà di iniziare la fare esecutiva del progetto. Siamo molto soddisfatti perché la scelta è avvenuta anche grazie all’INFN, che già può vantare un importante contributo di know-how e di logistica a La Palma ed è tra gli iniziatori dell’astrofisica gamma alle altissime energie. L’INFN darà così un sostanziale contributo alla realizzazione dei telescopi di CTA con la sua esperienza scientifica e tecnologica».
Il sito Nord vede come protagonista La Palma, la quinta isola più grande delle Canarie: a 2.200 metri di altitudine e immerso in un altopiano di sotto del cratere di un vulcano ormai inattivo, il sito ospita attualmente i due telescopi Major Atmospheric Gamma Imaging Cherenkov Telescopes (MAGIC). Questa posizione offre l’ambiente ideale (libera da ogni inquinamento e turbolenza) per effettuare osservazioni durante tutto l’anno. Il sito Sud è nel deserto di Atacama, su un terreno di proprietà dello European Southern Observatory, non lontano dal Cerro Armazones, dove verrà costruito il prossimo ambizioso progetto dell’ESO, lo E-ELT.
INAF pianifica di contribuire alla schiera di telescopi che andranno nel sito Sud con 30 repliche del prototipo di SST (small size telescope) realizzato nell’ambito del progetto bandiera ASTRI finanziato dal MIUR, inaugurato lo scorso 24 settembre e ora operativo presso la stazione osservativa di Serra La Nave sull’Etna, gestita dall’Osservatorio Astrofisico di Catania.
Per saperne di più:
- Guarda il time lapse della realizzazione di SST su INAFTV
- Leggi su Media INAF l’articolo “Prove di CTA sull’Etna”