Un robot che raggiunge un asteroide per arpionarlo e trascinarlo verso la Luna e un equipaggio di astronauti pronto a intercettarlo nello spazio circumlunare per estrarne preziose materie prime. Sembra la trama di un film d’azione, ma è l’essenza di un progetto chiamato “Asteroid Re-direct Mission”, in gergo ARM, che la NASA ha avviato da alcuni anni.
Questo progetto, ai limiti tra realtà e fantascienza, è uno dei temi trattati nel libro “Oro sugli asteroidi e asparagi su Marte” di Giovanni Bignami e Andrea Sommariva (edito da Mondadori). Si parte dai primi passi, che hanno portato l’uomo ad affrancarsi dalla schiavitù della gravità, per arrivare all’esplorazione del sistema solare dei nostri giorni. Non potevano mancare i successi delle sonde come New Horizons che hanno raggiunto gli angoli più svariati del nostro sistema solare inviando fantastiche immagine di mondi così diversi dalla nostra amata Terra. Una Terra così bella eppure così fragile, come abbiamo capito, prima grazie agli occhi elettronici delle sonde, poi con le immagini scattate dagli astronauti.
La storia dell’astronautica diventa cronaca quando, dalle imprese dell’Apollo, si passa alle operazioni, meno eroiche ma più concrete, della Stazione Spaziale. È passato quasi mezzo secolo e sono cambiati gli scenari politici, si sono raffinate le tecnologie ma, soprattutto, si è cominciato a guardare allo spazio come fonte di nuove opportunità, anche economiche. Il tema dello sfruttamento delle risorse extraterrestri diventa di estrema attualità, con l’ingresso degli investimenti privati che rappresentano un elemento nuovo, capace di rilanciare l’esplorazione umana dello spazio. Un’esplorazione che ci aveva fatto sognare, ai tempi dello sbarco sulla Luna, ma che è rimasta “imprigionata” nell’orbita terrestre, anche a causa dei bilanci statali sempre più scarsi.
È interessante come gli autori analizzino le attività spaziali del futuro prossimo (dalle miniere sugli asteroidi alle colonie di Marte) affrontando il tema dei capitali necessari e della sostenibilità economica, politica e sociale. Una menzione particolare merita il capitolo finale del libro, dove viene affrontata l’affascinante sfida dei viaggi interstellari. Tra tecnologie realizzabili e limiti teorici, gli autori ci portano a immaginare come potrebbero essere le astronavi del futuro e a riflettere sulle implicazioni della colonizzazione dei mondi extrasolari. Stiamo ancora imparando a vivere nell’era della globalizzazione, sapremo adattarci ad una civiltà galattica?
* Astronauta (STS-75, STS-100)