Nel 2017, quando la Stazione Spaziale Internazionale tornerà ad accoglierlo dopo la missione del 2010/2011, avrà compiuto (o mancherà poco) 60 anni. Si tratta di Paolo Nespoli, classe 1957. Sarà lui il prossimo astronauta italiano ad andare nello spazio a due anni dal rientro di Samantha Cristoforetti.
Ad annunciarlo il presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana, Roberto Battiston, insieme al capo del Corpo Astronauti dell’ESA di cui Nespoli fa parte, Frank de Winnie, in una conferenza stampa svoltasi nelle sede dell’ASI, presente lo stesso Paolo Nespoli. E per la prima volta da anni, dai tempi di Guidoni per intenderci, senza uno “sponsor” militare a sostegno. Il perché della scelta di Paolo Nespoli lo ha chiarito bene o stesso Battiston intervistato da INAF TV: «La scelta è caduta su Paolo Nespoli intanto perché è un’astronauta di grande esperienza e soprattutto ci interessa capire cosa succede ad un essere umano quando rimane a lungo nello spazio». «Con questa missione Nespoli – continua Battiston – rimarrà in orbita per un anno in due tranche di sei mesi. Ci interessa conoscere le reazioni del fisico umano nel momento in cui decidessimo di fare reale esplorazione spaziale con lunghe permanenze nello spazio, come imporrebbe, ad esempio, andare su Marte».
La decisione presa, di comune accordo è stato detto, con ESA, certo gode del vantaggio che l’Italia ha saputo trarre nella realizzazione della Stazione Spaziale Internazionale, per la quale ha contributo come partner diretto e come paese membro dell’ESA. Ciò è valso all’Italia sei voli, tre brevi e tre di lunga durata, in accordo diretto con la NASA, a cui vanno aggiunte le opportunità che le spettano in ambito ESA. La prossima missione ESA di lunga durata, infatti, sarà assegnata all’Italia tra il 2018 ed il 2019. Un vantaggio, tutto nazionale, che ha prodotto non pochi malumori da parte degli altri paesi membri dell’Agenzia Spaziale Europea.
Di fatto, a partire dall’aprile del 2001, quando, quale primo europeo, fu chiamato ad abitare la Stazione Spaziale Internazionale un italiano, Umberto Guidoni, i soggiorni sulla Stazione Spaziale Internazionale, brevi o lunghi che fossero, da parte di astronauti italiani, sono stati ben otto in meno di quattordici anni. E diventeranno 9 in 16. Tre volte Roberto Vittori, tre anche per Paolo Nespoli con la prossima missione, una volta per Luca Parmitano e Samantha Cristoforetti e una sulla ISS anche per Umberto Guidonio ma due missioni spaziali per lui complessivamente: ha avuto infatti il suo battesimo di volo nel 1996, una missione Shuttle con l’esperimento del satellite a filo dell’ASI Tehetered.
Come detto questa è la prima missione civile dell’ASI da molti anni. Dell’aeronautica militare fanno parte Roberto Vittori, Luca Parmitano e Samantha Crostoforetti, mentre ausiliario dell’esercito Paolo Nespoli era stato sostenute come tale in occasione delle due missioni precedenti.
Durante la permanenza sulla Stazione Spaziale Internazionale, Paolo Nespoli porterà a bordo una serie di esperimenti scientifici, secondo un programma attualmente in corso di definizione, in continuità con la pianificazione scientifica dell’ASI nel settore dell’esplorazione umana nello spazio. Anche questa missione – dopo Volare di Luca Parmitano nel 2013 e Futura di Samantha Cristoforetti quest’anno – è stata assegnata all’ASI dalla NASA e nasce da un Memorandum bilaterale diretto NASA/ASI, in base al quale l’Agenzia Spaziale Italiana ha fornito all’ente spaziale statunitense tre moduli pressurizzati abitativi (MPLM – Multi Purpose Pressurized Module) e il PMM (Permanent Multi Purpose Module) per la ISS.