SEGRETARIO GENERALE DELLA IAU

Aloha, Benvenuti!

Media INAF ha intervistato Piero Benvenuti, professore presso il Dipartimento di Astronomia di Padova e già presidente dell’INAF, che durante la cerimonia di chiusura dell'Assemblea Generale della IAU a Honolulu, assume ufficialmente la carica di Segretario Generale dell’Unione Astronomica Internazionale

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La ventinovesima Assemblea Generale dalla IAU si chiude con un importante cambio al vertice di quella che è la maggiore organizzazione di astronomi professionisti a livello mondiale. Nella cerimonia conclusiva dell’evento, che per due settimane ha richiamato quasi 3.000 ricercatori da ogni continente, Piero Benvenuti, professore presso il Dipartimento di Astronomia di Padova e già presidente dell’INAF,  assume ufficialmente la carica di Segretario Generale dell’Unione Astronomica Internazionale.

«Mi sento davvero onorato ad essere il primo italiano a ricoprire questa carica in quasi cento anni di esistenza dell’Unione» esordisce Benvenuti, che abbiamo intervistato durante una pausa dei lavori dell’Assemblea. «Spero di far bene il mio lavoro che devo dire è molto interessante, ma anche molto impegnativo. L’Unione oggi conta quali 12.000 membri sparsi in tutto il mondo. Le problematiche sono parecchie, ma per me è un piacere vedere progredire l’astronomia a livello globale».

Piero Benvenuti, nuovo Segratario Generale dell'Unione Astronomica Internazionale

Piero Benvenuti, nuovo Segretario Generale dell’Unione Astronomica Internazionale

Ecco, appunto, quale è la sua opinione sullo stato attuale dell’astronomia nel mondo?

«Beh, la situazione è molto attiva e si evolve con grande rapidità. Le nuove facilities producono una messe incredibile di dati e il fatto che questi dati siano più o meno disponibili a tutti, grazie a un efficace coordinamento delle attività degli astronomi professionisti, permette di avanzare più  velocemente nella conoscenza. Ci sono temi particolarmente caldi in questo periodo, come la ricerca dei pianeti extrasolari e la loro formazione, ma anche le indagini sulla materia oscura e sull’energia oscura».

E l’astronomia italiana a che punto è?

L’astronomia italiana si posiziona molto bene a livello mondiale ed è una soddisfazione vederlo in occasioni come questa. Il contributo italiano in tutti i simposi e in tutti i cosiddetti focus meeting che abbiamo organizzato è evidente e questo è per me motivo di grande soddisfazione. Sicuramente possiamo andare orgogliosi della nostra astronomia, che ha una radice storica così importante e che continua a essere protagonista. Ricordo inoltre che in seno alla IAU tra i direttori di divisione uscenti c’è Giovanni Valsecchi (INAF-IAPS Roma) e tra quelli entranti, in una divisione molto importante che riguarda la nuova tecnologia, le facilities e i dati, è stato nominato Pietro Ubertini, direttore dell’INAF-IAPS di Roma. Con lui abbiamo parlato a lungo durante l’Assemblea per sviluppare l’attività di questa divisione che è fondamentale, perché riguarda e coordina lo sviluppo di nuove strutture osservative da terra e dallo spazio».

La IAU è anche molto attiva sul fronte della diffusione della cultura astronomica tra il grande pubblico di tutto il mondo. Quali sono le novità in questo settore?

L’unione, tramite il suo piano strategico ha avviato da alcuni anni l’iniziativa “Astronomy for Developement” con l’obiettivo di utilizzare l’astronomia come strumento di sviluppo, tramite un ufficio dedicato che si trova presso l’Osservatorio astronomico del Sud Africa, a Città del Capo. L’astronomia diviene così un mezzo per promuovere l’educazione in generale e accrescere la coscienza della conoscenza astronomica tra il pubblico. Si stanno attivando nodi regionali collegati con questo ufficio: durante questa Assemblea abbiamo firmato accordi per cinque nuove strutture di questo tipo in Armenia, Colombia, Giordania, Nigeria e Portogallo. Insomma, un impegno importante anche in questo settore che sono sicuro avrà notevoli ricadute tra il grande pubblico».