Vi è mai capitato di guardare il cielo di notte e chiedervi se siamo soli in questo Universo? Sicuramente sì, allora il 5° Workshop della Società Italiana di Astrobiologia, dal titolo “Life in a cosmic context”, fa per voi. Dal 15 al 17 settembre, più di un centinaio di scienziati (fra relatori e partecipanti), italiani e stranieri, provenienti da diverse discipline scientifiche si riuniranno a Trieste. E’ previsto anche un evento pubblico (in italiano, presso il Museo Revoltella, il 16 settembre, alle 18.00) con alcuni importanti esperti di studi in astrobiologia, che racconteranno gli sviluppi più recenti del settore e risponderanno alle domande del pubblico. Il workshop è organizzato da INAF-Osservatorio Astronomico di Trieste, con la collaborazione della Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste e il Science Centre Immaginario Scientifico. L’evento pubblico al Museo Revoltella è organizzato in collaborazione con il Comune di Trieste.
John Brucato, astrofisico ed esobiologo dell’INAF–Osservatorio Astronomico di Arcetri, è tra gli organizzatori del congresso. A Media INAF Ha detto: «Con il quinto workshop l’astrobiologia italiana continua a raccogliere sempre maggiori interessi scientifici e a mostrare il suo carattere fortemente interdisciplinare. Nuovi risultati saranno presentati da ricercatori provenienti da ambiti disciplinari diversi con lo scopo di trovare un filo conduttore che riesca a mettere insieme tutti i tasselli che, dalla sintesi degli elementi chimici nelle stelle, ci porti fino alla comparsa della vita sulla Terra e, chissà, a trovare qualche nuova forma vivente nello spazio».
L’ARGOMENTO DEL CONGRESSO – Fino a qualche secolo fa pensavamo di essere al centro dell’Universo, poi la scienza ha dimostrato che ci stavamo sbagliando. Ora ci chiediamo se vi siano altri esseri viventi che popolano la nostra galassia (e le altre…), come nei ‘mondi’ di Giordano Bruno nella rivoluzione Copernicana. Durante la conferenza, l’astrobiologia verrà affrontata in tutte le sue sfaccettature. Ampio spazio sarà dato alle recenti scoperte di migliaia di pianeti extrasolari simili alla Terra, che hanno stimolato la crescita recente di questo settore.
Si parlerà inoltre degli studi sulle molecole organiche e prebiotiche (i “precursori” della vita) in meteoriti e comete, della ricerca dei “segnali” della vita (biomarker) nel nostro Sistema Solare e degli studi climatici in altri pianeti. Verrà affrontato anche lo studio della vita nelle missioni spaziali o nelle future colonie su Marte, la nascita della vita sul nostro pianeta, e lo studio delle specie terrestri in grado di sopravvivere in condizioni estreme, importanti per comprendere come la vita potrebbe essersi evoluta in condizioni estreme su altri pianeti.
Molti i relatori illustri, fra i quali Antonio Lazcano, vero decano negli studi sull’origine della vita. Lazcano, che in passato è stato anche presidente dell’International Astrobiology Society, ha addirittura lavorato con Stanley Miller, uno degli autori del celebre e allora pionieristico esperimento di Miller-Urey (quello sulla creazione di molecole organiche da un “brodo primordiale” in provetta). Altra presenza importante sarà quella di Sandra Pizzarello, scienziata di origine italiana ormai da decenni negli Stati Uniti, all’Arizona State University, dove si occupa di studi di chimica organica nello spazio. Fra gli altri relatori, ci sarà anche Rocco Mancinelli, astrobiologo della NASA, che parlerà della ricerca della vita su Marte e fuori dal nostro pianeta, e molti altri ancora.
L’EVENTO PUBBLICO – Mercoledi 16 settembre, nella Sala Auditorium del Museo Revoltella alle 18, Enzo Gallori, genetista dell’Università di Firenze e presidente della Società Italiana di Astrobiologia, Amedeo Balbi, astrofisico dell’Università Tor Vergata di Roma e divulgatore (Il Post, Wired e Le scienze) e Antonio Lazcano, incontreranno il pubblico per una tavola rotonda dal titolo “Le strategie della vita, quaggiù sulla Terra e (forse) altrove”. Gallori parlerà della persistenza della vita (che una volta che appare non scompare più), mentre Balbi si concentrerà sulla ricerca sugli esopianeti. Lazcano infine racconterà i suoi studi sull’origine della vita.
Per saperne di più:
- Informazioni sull’evento pubblico consultare questo sito
- QUI il sito della Società italiana di Astrobiologia