La sonda New Horizons ha effettuato la prima di una serie di quattro manovre programmate per raggiungere il suo prossimo obiettivo: dopo lo storico flyby intorno a Plutone la navicella NASA si sta infatti dirigendo alla volta di 2014 MU69 – un piccolo oggetto della Fascia di Kuiper, ben più un miliardo di chilometri al di là di Plutone.
La manovra ha avuto via nella serata (in Italia) del 22 ottobre, grazie ai due dei piccoli propulsori a idrazina che alimentano la sonda , ed è durato circa 16 minuti cambiando la traiettoria e la velocità del veicolo spaziale di circa 10 metri al secondo. Gli operatori dei Laboratori di Fisica applicata della Johns Hopkins University di Laurel, nel Maryland, hanno iniziato a ricevere dopo qualche ora dati attraverso il Deep Space Network della NASA , dati che indicavano il successo della manovra.
Le quattro manovre programmate cambieranno la traiettoria di New Horizons di circa 57 metri al secondo, e l’incontro ravvicinato con MU69 dovrebbe avvenire il 1 gennaio 2019. Questo flyby deve essere ancora approvato dalla NASA: sarebbe parte di un’estensione della missione che il team di New Horizons presenterà nei primi mesi del 2016.
Le tre rimanenti manovre di avvicinamento a 2014 MU69 si dovrebbero esaurire nei primi giorni della prossima settimana.
Ma anche mentre continua il suo allontanamento da Plutone (si trova ora a circa 119 milioni di chilometri oltre e 5,08 miliardi di chilometri dalla Terra), New Horizons è in ottimo stato e continua a restituire i dati archiviati dallo scorso 14 luglio del 2015, dopo aver attraversato il sistema del pianeta nano alle propaggini del Sistema solare. Tra le immagini che la sonda ha inviato in questi giorni ci sono quelle della minuscola Kerberos (Cerbero), l’ultima misteriosa luna di Plutone, che completa il “ritratto di famiglia” del pianeta. Kerberos sembra essere ancora più piccola di quanto gli scienziati si aspettassero e sembra avere una superficie molto riflettente, contrariamente a quanto si pensava. «Ancora una volta , il sistema di Plutone ci ha sorpreso», ha detto il Project Scientist di New Horizons, Hal Weaver.
I nuovi dati , forniti da New Horizons lo scorso 20 ottobre, mostrano che Kerberos ha una forma con due lobi, con il lobo più grande di circa 8 chilometri di diametro e il lobo più piccolo dal diametro di circa 5 chilometri. I membri del team di ricerca ipotizzano che la particolare forma di Kerberos potrebbe essere dovuta alla fusione di due oggetti più piccoli. La riflettività della sua superficie è simile a quella di altre piccole lune di Plutone e suggerisce che Kerberos possa essere rivestita di un ghiaccio d’acqua molto pulito.
Prima che New Horizons incontrasse Plutone, i ricercatori si erano serviti delle immagini del telescopio spaziale Hubble per “pesare” Kerberos misurando la sua influenza gravitazionale sulle sue lune vicine. Tale influenza gravitazionale era stata giudicata sorprendentemente forte, considerando quanto Kerberos apparisse tenue e sfocata. Gli scienziati avevano quindi ipotizzato che essa fosse grande e massiccia, con il suo aspetto debole dovuto solo al fatto che la sua superficie fosse coperta di materiale scuro. Le nuove immagini mostrano che questa ipotesi non era corretta, per ragioni che non sono ancora state comprese.
«Le nostre previsioni erano quasi esatte per le altre piccole lune, ma non per Kerberos », ha detto il co-investigator di New Horizons Mark Showalter, del SETI Institute di Mountain View, California. I nuovi risultati dovrebbero portare ad una migliore comprensione dell’affascinante e misterioso sistema satellitare di Plutone.