Go. Space Launch System ha ricevuto il suo primo ok su carta. E completata la Critical Design Review, la NASA può dire di aver portato a casa un ottimo risultato.
Lo scorso febbraio con la riduzione preventiva del budget per il 2016 (vedi mediaINAF), Charles Bolden, AD NASA, sembrava voler portare al naufragio quello che ripetutamente è stato presentato come il programma erede dell’Apollo e che per gli Stati Uniti doveva rappresentare il ritorno trionfale dell’uomo nello spazio, ma mai del tutto concludente. Problemi su problemi in fase di test che hanno rallentato il progetto e mancato l’appuntamento con Orion Deep Space (di cui doveva essere vettore) a dicembre 2014.
Sembrava, appunto. Perché gli ingegneri NASA sono andati avanti, in sordina, mentre i fari erano puntati sull’annosa questione dei voli commerciali verso la ISS, e a farne le spese era Elon Musk (vedi MediaINAF). Ora si tira un sospiro di sollievo. E anche Marte sembra più vicino.
«Il design di SLS è definito, motori e booster hanno superato con successo il primo turno di test, e tutte le principali componenti del razzo sono in fase di produzione per il primo test di volo», spiega Bill Hill, della NASA Exploration Systems Development Division. «Abbiamo dovuto affrontare una bella prova, e altre ci attendono presto, ma con il completamento della CDR possiamo guardare con maggiore fiducia al futuro, aspettando il primo test di volo per SLS e il suo successivo impiego nelle missioni di esplorazione dello spazio di lunga durata».
RS-25, abbondantemente sfruttato come motore principali sulle missioni Shuttle e su cui gli ingegneri dell’agenzia spaziale statunitense non mettevano mano dal 2009, garantisce una capacità di sollevamento pari a 77 tonnellate (blocco 1). Mantenendo la formazione a quattro motori e aggiungendo un paio di booster a propellente solido o liquido, gli ingegneri NASA contano di incrementare a breve la capacità di sollevamento a 115 tonnellate (blocco 1B) e successivamente a 143 tonnellate (blocco 2).
Fra agosto e ottobre i membri componenti lo Standing Review Board ha dovuto analizzare qualcosa come un migliaio di documenti cartacei inerenti SLS e 150 GigaByte di dati. Il responso è positivo: il progetto è sulla buona strada e budget e tempi previsti sono rispettati. Il prossimo passo è ottenere la certificazione di progettazione entro il 2017. L’ultima certificazione è in calendario a ridosso del primo lancio, previsto per il 2018.
C’è poi chi si preoccupa anche dell’estetica del prodotto. La Critical Design Review conferma che Space Launch System resterà arancione, colore naturale del materiale isolante che riveste il corpo vettore.