Grandi passi in avanti per il progetto SKA (Square Kilometre Array): l’Unione Europea ha annunciato un importante stanziamento di 5 milioni di euro nell’ambito del programma Horizon 2020. Questi fondi saranna sicuramente vitali per continuare con la fase di progettazione delle infrastrutture necessarie nei due siti che ospitano le antenne SKA, la regione Murchison in Australia occidentale e la regione di Karoo in Sudafrica. L’investimento va ad aggiungersi ai 150 milioni di euro già investiti a livello globale nella fase di pre-costruzione.
Simon Berry, direttore della Policy Development presso la SKA Organisation, ha guidato la riuscita di questo finanziamento: «È un’ottima notizia. SKA continua ad essere visto come un importante progetto globale da parte dell’Unione Europea, e questo finanziamento ci consentirà di completare le critiche attività di progettazione. Una volta completate, le imprese e i paesi membri saranno pronti a trarne beneficio».
Ancora una volta è stata confermata, quindi, l’importanza non solo scientifica ma anche economica e culturale di questo progetto. In futuro saranno coinvolti non solo ricercatori nel settore radioastronomico, ma anche ingegneri elettronici, ingegneri meccanici, esperti di informatica e di software design.
A commentare la notizia anche Carlos Moedas, il Commissario per la ricerca e l’innovazione in Unione Europea: «Progetti ambiziosi come questo catturano l’immaginazione dell’uomo e possono portare a scoperte e innovazioni che cambiano la vita. L’Unione Europea dà un importante contributo a Horizon 2020, sostenendo uno strumento scientifico unico al mondo e aperto a tutti».
A cosa serviranno questi fondi? Principalmente verranno re-investiti nel programma INfrastructure SKA (IN-SKA), che coinvolge il quartiere generale di SKA nel Regno Unito, le infrastrutture australiane sotto la responsabilità di CSIRO (Commonwealth Scientific and Industrial Research Organisation) e quelle sudafricane. Martin Austin, Engineering Project Manager for Site & Infrastructure per la SKA Organisation, ha spiegato: «L’infrastruttura è l’ossatura portante del progetto. Senza di essa sarebbe impossibile fornire il telescopio e i risultati scientifici a una comunità più ampia. Questo finanziamento ci porta alla fase successiva: progettazione di dettaglio, l’ultimo passo prima dell’inizio dei lavori di costruzione».
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