È un lungo viaggio quello che ha preso il via giusto un mese fa la sonda ExoMars, la missione dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA) e quella russa (Roscosmos). La sua destinazione, il pianeta Marte è ancora a più di quattrocento milioni di chilometri (finora ExoMars ne ha macinati oltre 83 milioni) e la tabella di marcia, perfettamente rispettata, indica che verrà raggiunta nell’ottobre prossimo. Un viaggio finora tranquillo, ma non certo soporifero per gli ingegneri, tecnici e scienziati coinvolti nella missione. Da qui al fatidico arrivo, quando inizieranno le operazioni scientifiche vere e proprie, per loro c’è un sacco di lavoro già programmato da svolgere proprio durante questi mesi di trasferimento. Controlli soprattutto, per verificare che tutti i componenti del modulo orbitante Trace Gas Orbiter (TGO) e del lander Schiaparelli siano in perfetta efficienza. In entrambi i moduli sono presenti strumenti che vedono un fondamentale contributo italiano, sia dal punto di vista scientifico con l’Istituto Nazionale di Astrofisica e altri centri di ricerca e Università, sia dal punto di vista tecnologico e industriale, con Thales Alenia Space Italia alla guida della progettazione di entrambe le missioni ExoMars e il forte supporto fornito dall’Agenzia Spaziale Italiana.
I sistemi di controllo, navigazione e comunicazione del TGO sono stati attivati dal centro di controllo della missione ed è stato stabilito il collegamento con la sonda con una velocità di 2 megabit al secondo. Grazie ad esso ed ai comandi impartiti in remoto, gli strumenti scientifici sono stati sottoposti a una serie di controlli iniziali. E tutto sembra andare alla perfezione lì nello spazio interplanetario.
«Tutti i sistemi di bordo, tra cui quelli relativi all’alimentazione elettrica, alle comunicazioni, ai sistemi di puntamento stellare, guida e navigazione, nonché tutti gli strumenti scientifici di Schiaparelli sono stati attivati e controllati» spiega Peter Schmitz, dell’ESA, Operations Manager del veicolo spaziale. «Le attività svolte hanno permesso al team di controllo di volo di familiarizzare con le operazioni su questo sofisticato veicolo spaziale».
Il 7 aprile CaSSIS (Colour and Stereo Scientific Imaging System), la camera ad alta risoluzione di TGO disegnata e realizzata all’Università di Berna con il contributo dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Padova e dell’ASI, è stata attivata per la prima volta e ha acquisito le prime immagini dello spazio, ovvero una porzione di cielo prossima al polo sud celeste.
«L’accensione iniziale si è svolta come previsto e finora tutto sembra regolare» dice Nicolas Thomas dell’Università di Berna in Svizzera, principal investigator di CaSSIS. «Le notizie che ci arrivano da Exomars, che ormai si trova a più di 83 milioni di chilometri dalla Terra, sono davvero ottime» aggiunge Gabriele Cremonese, dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Padova, co-principal investigator della camera. «CaSSIS ha ottenuto le prime immagini di alcuni campi stellari, simulando l’acquisizione di una coppia di riprese stereoscopiche ruotando lo strumento di 180 gradi. L’analisi preliminare delle stelle osservate conferma l’eccellente qualità ottica del dispositivo e che il suo rivelatore funziona perfettamente». Una volta in orbita attorno Marte, CaSSIS raccoglierà immagini stereoscopiche ad alta risoluzione della superficie del pianeta, supportando gli altri strumenti del TGO nella ricerca di gas.
Gli ingegneri di missione hanno anche avviato una serie di accurati controlli sui sistemi di volo e gli strumenti di Schiaparelli che, una volta raggiunta la superficie di Marte, condurrà vari studi sull’ambiente planetario. Uno dei suoi obiettivi scientifici sarà quello di ottenere le prime misure dei campi elettrici atmosferici che, combinati con le misurazioni della concentrazione di pulviscolo atmosferico, ci fornirà informazioni sulle proprietà e i processi che generano le tempeste di polvere su Marte. Questi dati verranno raccolti da DREAMS (Dust Characterisation, Risk Assessment, and Environment Analyser on the Martian Surface), la piccola stazione meteorologica frutto di una collaborazione tra INAF, ASI e CISAS di Padova. Schiaparelli raccoglierà dati e immagini anche durante i sei minuti della sua discesa.
«I risultati positivi sullo stato di tutti gli elementi in viaggio verso Marte ha rassicurato tutti quanti nel team scientifico che, adesso, sono al lavoro preparare e verificare in laboratorio i piani di acquisizione dati scientifici che saranno eseguiti quando la missione entrerà nella fase di osservazione e misure», dice Raffaele Mugnuolo, responsabile ASI per la partecipazione alle missioni ExoMars.
La prossima importante tappa della missione è fissata al mese di luglio, quando i motori di ExoMars verranno accesi per indirizzare il veicolo spaziale verso la rotta finale che porta direttamente a Marte. L’arrivo è previsto per il 19 ottobre.