A ROMA IL FESTIVAL DELLE SCIENZE

Scienza con i baffi

A un secolo dalla pubblicazione della Relatività Generale e a pochi mesi dalla conferma sperimentale delle onde gravitazionali, il Festival delle Scienze di Roma festeggia Albert Einstein con una tre giorni di conferenze, spettacoli, exhibit e installazioni. L'Auditorium Parco della Musica di veste di scienza. Domenica la lectio magistralis del Presidente INAF Nicolò D'Amico

     19/05/2016
Il logo dell'edizione 2016 del Festival delle Scienze di Roma Auditorium.

Il logo dell’edizione 2016 del Festival delle Scienze di Roma Auditorium.

Il baffo più famoso della scienza colpisce ancora. Ad Albert Einstein evidentemente non è bastato un anno di festeggiamenti – il 2015 – interamente dedicati al centenario della sua Relatività Generale. E non è bastata nemmeno la recente conferma sperimentale dell’esistenza delle onde gravitazionali, dalla sua stessa teoria previste ma mai rilevate prima dello scorso settembre dalla collaborazione LIGO-Virgo.

Il più celebre dei fisici del Novecento si prende infatti tre giorni di festa romana, nella splendida cornice dell’Auditorium Parco della Musica, con la nuova edizione del Festival delle Scienze.

Un lungo weekend, da venerdì 20 a domenica 22 maggio, per fare festa alla scienza con un calendario di conferenze, spettacoli, exhibit e installazioni. Tema chiave è proprio la Relatività, filo conduttore di un viaggio che non si limita a ricordare l’importanza storica della teoria einsteniana, ma si estende all’intreccio di scienze umane fino a raggiungere i settori più innovativi della ricerca contemporanea.

Ancora una volta Einstein è protagonista come figura che, ancora oggi, incarna nell’immaginario collettivo quello che a ragione è considerato lo scienziato per antonomasia: geniale, eclettico, curioso, carismatico, anticonformista.

Fra gli ospiti del festival anche il Presidente INAF Nicolò D’Amico che, domenica 22, terrà la lectio magistralis dal titolo “Onda su onda, la radioastronomia da Marconi ad Einstein“, con l’introduzione e la moderazione di Marco Cattaneo, direttore di Le Scienze e National Geographic.

Quali sono le nuove frontiere della conoscenza? Dopo le onde gravitazionali, riusciremo a individuare e studiare anche le particelle della materia oscura? Fino a dove ci spingeremo nella nostra esplorazione dell’Universo? Quali nuove strade e processi cognitivi si aprono nell’intreccio tra scienza, filosofia e studio del comportamento umano? Quali orizzonti si schiudono grazie all’inarrestabile avanzata delle innovazione tecnologiche, tra big data e reti digitali? Queste alcune delle domande a cui proverà a rispondere l’undicesima edizione del Festival di Roma attraverso lectio, dialoghi, conferenze. Si parte venerdì con Elena Aprile, milanese di nascita ma da ormai trent’anni professoressa di fisica alla Columbia University di New York, fondatrice del progetto Xenon1T ai laboratori del Gran Sasso. Sabato è il turno di Mario Rasetti, presidente della fondazione ISI fra i massimi esperti di Big Data, e Seth Loyd del MIT.

Ma c’è anche posto per exhibit e spettacoli. Come la videoinstallazione realizzata da Media INAF e dal titolo Einstein e relatività, nella Sala ospiti del foyer Sinopoli. Con il cortometraggio “Facciamo luce sul Fotone”, prodotto dall’INAF-Osservatorio Astronomico di Capodimonte e dal collettivo di animazione LaTestuggine. E “The Meaning of Light”, un progetto dell’INAF-Osservatorio Astrofisico di Torino realizzato per l’Agenzia Spaziale Italiana da Maga Animation Studio.