Verrà presentato giovedì prossimo a Napoli il volume Che il diavolo benedica i Pulcinella!, a cura dei ricercatori dell’Osservatorio astronomico di Capodimonte (Napoli) dell’INAF Mauro Gargano, Emilia Olostro Cirella e Massimo Della Valle.
Il libro racconta le avventure napoletane del barone Franz Xaver von Zach, astronomo tra i più famosi del suo tempo. Ungherese di nascita, ma cittadino europeo, si innamora di Napoli, «città dove si mangia bene, dove si beve meglio e dove si ride molto», e soggiorna per alcuni mesi del 1815 prima a Capodimonte e poi a Mergellina, dove «la vista è una delle più belle d’Europa».
Sono momenti decisivi per l’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, la cui costruzione inizia nel novembre del 1812 grazie alla perseverante azione del ministro Giuseppe Zurlo e dell’astronomo Federico Zuccari, che convincono il re di Napoli, Gioacchino Murat, a finanziare l’opera. A von Zach, grande esperto di strumentazione astronomica, è assegnato il compito di suggerire l’acquisto dei migliori telescopi per il costruendo Osservatorio e di tutte le attrezzature scientifiche necessarie a un centro di ricerca destinato a divenire uno degli osservatori più importanti d’Europa, «il Vesuvio dell’Astronomia».
Ma questa è solo metà della storia. Dal terrazzo del “casino di delizie” di Mergellina, von Zach osserva non solo il cielo, ma anche le vicende dolorose e drammatiche di quel 1815 che cambiò le sorti dell’intera Europa. Dopo aver incontrato Napoleone all’isola d’Elba, von Zach è testimone della caduta del regime murattiano e della restaurazione del regno borbonico; vive con terrore i moti di piazza e le esecuzioni sommarie, commenta la tragica fine di Murat e il ritorno alla monarchia dei Borboni.
«È un libro più sulla storia di Napoli che sulla storia dell’astronomia napoletana», sottolinea Massimo della Valle, direttore dell’Osservatorio astronomico di Capodimonte e fra i curatori del volume, «ma “storia” non raccontata da uno storico, piuttosto da un “semplice” testimone di quegli anni difficili: gli anni della restaurazione borbonica e dell’esecuzione di Gioacchino Murat, fondatore dell’Osservatorio. Il tutto impreziosito dalle tavole di Christian Leperino, un formidabile artista napoletano, di un’ecletticità che non passa inosservata, giovane docente dell’Accademia di Belle Arti di Napoli e già membro dell’Accademia dell’Arte di Russia».
L’inedito carteggio di von Zach con l’astronomo Barnaba Oriani, direttore dell’Osservatorio di Milano – che in questo volume viene riproposto integralmente – fornisce una testimonianza diretta di quel periodo storico. Le 43 lettere, conservate nell’Archivio dell’Osservatorio Astronomico di Brera, sono scritte con la passione e la freschezza che solo un testimone diretto degli eventi può avere, e rappresentano, a 200 anni di distanza, un resoconto preciso e genuino, anche se molto personale, degli accadimenti avvenuti a Napoli e in Europa. Partendo dalle origini dell’Osservatorio Astronomico di Capodimonte, il barone von Zach intraprende un lungo “viaggio”, avventurandosi con passione nel “mare aperto” della storia della città. Un viaggio che dopo due secoli continua, grazie ai progressi della moderna ricerca astronomica e all’impegno degli astronomi di Capodimonte, e rinnova il profondo legame tra Napoli e il suo Osservatorio.
Programma dell’incontro:
- La presentazione del volume al pubblico è in calendario per giovedì 26 maggio 2016, alle ore 16.30, presso le Gallerie d’Italia – Palazzo Zevallos Stigliano (via Toledo 185, Napoli). Saranno presenti, oltre ai i curatori del volume, l’artista Christian Leperino, Leonardo Di Mauro (Università degli Studi di Napoli “Federico II”) ed Enrico Cappellaro (INAF e Accademia Galileana). Sono previsti interventi di Massimo Della Valle (direttore dell’INAF – Osservatorio Astronomico di Capodimonte), Renata De Lorenzo (Università degli Studi di Napoli “Federico II” e presidente della Società Napoletana di Storia Patria) e Paola Cacace (giornalista del Corriere del Mezzogiorno), moderati da Ugo Cundari (giornalista de Il Mattino).