Non si smette mai di imparare, e se pensavate di conoscere a memoria tutti gli elementi della tavola periodica adesso dovrete rimettervi a studiare perché gli ultimi 4 elementi scoperti hanno finalmente dei nomi (si spera definitivi). Parliamo dei non metalli super pesanti 113, 115, 117 e 118 che conosceremo da ora in poi rispettivamente come nihonium (Nh), moscovium (Mv), tennessine (Ts) e oganesson (Og). Questi codici numerici stanno a indicare non il numero progressivo sulla tavola degli elementi (come si potrebbe pensare), bensì il loro numero atomico e quindi il “peso” in protoni: 113 protoni per l’ununtrio, 115 per l’ununpentio, 117 per l’ununseptio e 118 per l’ununoctio. L’introduzione di questi 4 non metalli risale allo scorso gennaio, quando l’Unione internazionale per la chimica pura e applicata (IUPAC), cioè l’istituzione che gestisce la tavola periodica (sì, esistono delle persone che fanno questo lavoro!), ha non solo confermato la loro scoperta ma ne ha anche decretato un posto ufficiale nel mondo della chimica immaginato già da Mendeleev nel XIX secolo.
Come richiesto dai criteri dalla Iupac, i nomi degli elementi chimici devono essere ispirati alle loro proprietà fisiche, alla mitologia, a un minerale, a una città, a una nazione o a uno scienziato che ha partecipato alla scoperta. Nihonium sta per “nihon”, cioè una delle due parole per dire ‘Giappone’ in giapponese. Creato in laboratorio nel 2004, 2005 e 2012, l’elemento è stato scoperto da un team di ricercatori del RIKEN Nishina Center for Accelerator-Based Science – appunto – in Giappone, che diventano così i primi dell’Asia orientale a vedere un loro elemento artificiale entrare nella tavola periodica.
Il Moscovium rende ovviamente onore alla zona vicino Mosca dove si trova il Joint Institute for Nuclear Research, Dubna, da cui provengono i ricercatori che hanno scoperto l’ultra-pesante 115. Il nome scelto dai chimici russi ha creato non poche proteste sui social, come quella dei 150 mila appassionati di musica heavy-metal che hanno firmato una petizione per chiamare l’elemento 115 “lemmium” in onore a Lemmy Kilmister della band Motorhead (solo per citare una delle tante petizioni online).
L’elemento 117 si chiama Tennessine, in onore al lavoro dei ricercatori dello stato americano del Tennessee provenienti dalla sede dell’Oak Ridge National Laboratory, dalla Vanderbilt University e dalla University of Tennessee at Knoxville. Dopo il Californium (Ca), il Tennesine è il secondo elemento nominato in onore a uno dei 50 stati americani.
Oganesson è dedicato, infine, ai contributi pioneristici di Yuri Oganessian agli studi degli elementi super pesanti. Proprio lui ha creato le opportunità scientifiche per ampliare la tavola periodica degli elementi. Se il nome venisse accettato, sarebbe la seconda volta che un elemento viene chiamato come una persona vivente: il primo è stato l’elemento 106, il Seaborgio (Sg), che prende il nome da Glenn T. Seaborg.
La settima riga è quindi completa e non ci sono più spazi vuoti vicino agli elementi 114 (flerovium – Fl) e 116 (livermorium – Lv). I non metalli 113, 115, 117 e 118 dovranno in ogni caso passare per una lunga trafila prima di vedere i propri nomi confermati: le persone (chiunque può dire la sua) hanno tempo fino a novembre per fare proposte, poi la Iupac deciderà.
E intanto c’è già chi sul web e sui social rumoreggia sugli elementi 119 e 120, che semmai venissero scoperti inaugurerebbero l’ottava riga della tavola periodica.
Guarda su INAF-TV il servizio video in cui già avevamo parlato di questi quattro elementi:
Per saperne di più:
- Leggi questo articolo su Media INAF: “È ora di rivedere la tavola periodica”