Flavio, Jacopo e Pietro. Mezzo secolo in tre. Sono gli “atleti” di categoria senior che andranno a rappresentare l’Italia (insieme a due colleghi junior) alla prossima edizione delle Olimpiadi internazionali di astronomia, in calendario per ottobre a Plovdiv, in Bulgaria. Per prepararli alla grande sfida, l’INAF ha organizzato per loro un ritiro di sei giorni – da oggi, martedì 14 giugno, fino a domenica – in una località che più adatta non potrebbe esserci, a cominciare dal nome: l’osservatorio del Roque de los Muchachos, sull’Isola La Palma, alle Canarie: dove sorgono una dozzina di telescopi fra i più importanti al mondo, fra i quali il TNG, il Telescopio Nazionale Galileo dell’INAF.
Ad accompagnare “los tres muchachos” (in partenza proprio in questi istanti dall’aeroporto di Fiumicino) nell’ormai tradizionale stage di formazione saranno “tres chicas” d’eccezione: Giulia Iafrate, Angela Misiano e Caterina Spezzano, rappresentanti rispettivamente dell’INAF, della SAIt e del MIUR, le tre istituzioni che promuovono e organizzano in Italia le Olimpiadi di astronomia.
Intensissimo il programma d’allenamento. Si sbarca questa sera tardi sull’isola. Mercoledì mattina, primo incontro con Gloria Andreuzzi, astronoma residente, che introdurrà il team ai segreti del TNG e delle tecniche osservative. Giovedì 16 salita al Roque de los Muchachos, visita ai telescopi MAGIC e GTC, ambientazione al TNG e preparazione a una lunga sessione notturna, durante la quale Flavio, Jacopo e Pietro dovranno misurarsi con la spettroscopia di una cometa. Osservazione della quale discuteranno insieme il giorno successivo, venerdì 17, prima di ridiscendere a Santa Cruz. Sabato escursione sull’isola e domenica 19, infine, il rientro in Italia
Ma chi sono i nostri tre campioni, per ora nazionali e presto speriamo mondiali? Andiamo a conoscerli.
Flavio Salvati studia al liceo scientifico “Leonardo da Vinci” di Fiumicino, dove si appresta a frequentare la quarta. Quando non osserva il cielo gioca a tennis, ama il kayak in mare durante l’estate, suona il pianoforte (musica classica, soprattutto), gli piace cucinare (ha frequentato un corso di cucina a Roma) e rimettere in ordine i cubi di Rubik. Il suo animale preferito è una gattina di nome Selene (nome di origine classica che richiama la dea greca che personificava la Luna, ci tiene a sottolineare), che s’aggira indisturbata tra i suoi obiettivi fotografici, i filtri ottici e i problemi di astrofisica. All’università vuole studiare fisica e astronomia, magari integrando il piano di studi con una specializzazione presso un’università europea. Poi, un PhD in USA.
Arriva la Lazio anche Jacopo Chen, da Velletri, dove ha appena concluso la quarta al liceo scientifico “A. Landi”. Astronomia, matematica e fisica le sue passioni. Serie tv preferita, neanche a dirlo, “The Big Bang Theory”. Ma gli piacciono anche i Coldplay, Paperino & Topolino, il sushi, la musica classica e gli scacchi. Niente animali domestici, ma se proprio proprio… preferisce i gatti ai cani.
Liceo scientifico anche per il terzo e ultimo dei nostri campioni, Pietro Benotto, che frequenta il “G. Vallauri” di Fossano, in provincia di Cuneo. Oltre all’astronomia, si sta avvicinando alla fotografia e in particolare all’astrofotografia. Aspira a un futuro lavorativo in ambito astronomico, o quanto meno fisico. Serie tv preferita: “NCIS”, che pur non offrendo particolari ispirazioni fisico-matematiche, dice, è una bella fonte di distrazione. La lista degli animali che abbandona, per questi sei giorni, al loro destino comprende anche 12 polli. E che destino: al suo ritorno – pronostica Pietro a Media INAF – saranno stati tutti trasferiti nel freezer di casa.
Insomma, le carte in regola per farsi valere è evidente che le hanno. E la struttura ospitante sarà all’altezza? «Anche quest’anno noi ci siamo», garantisce il direttore del TNG Emilio Molinari, curatore insieme a Gloria Andreuzzi dell’organizzazione locale dello stage. «Il Telescopio Nazionale Galileo è l’infrastruttura italiana ideale per portare verso il futuro le generazioni interessate a continuare la nostra ricerca. È quindi un piacere, e allo stesso tempo un dovere, accogliere i ragazzi che costituiranno probabilmente l’eccellenza della scuola secondaria di indirizzo scientifico, per poter meglio indirizzare gli studenti nella loro scelte future».
«È con molto piacere che rappresento la Direzione Generale per gli Ordinamenti scolastici del MIUR», dice Caterina Spezzano, «che pone particolare attenzione alle attività di formazione dei docenti e degli studenti e le supporta in tutte le forme istituzionalmente ammissibili. A differenza di altre Olimpiadi studentesche, le Olimpiadi di Astronomia fanno riferimento ad una disciplina che non rientra nei piani di studio come autonoma, ma che per la sua intrinseca trasversalità spazia nei programmi della Fisica, della Matematica e delle Scienze Naturali. Per questa loro peculiarità le Olimpiadi di Astronomia, oltre a caratterizzarsi come attività di eccellenza per gli allievi, rappresentano una modalità trasversale di aggiornamento e formazione per i docenti che svolgono funzioni di tutor scientifico dei ragazzi. Le Olimpiadi di Astronomia si caratterizzano come un’iniziativa finalizzata ad avvicinare gli studenti allo studio delle discipline scientifiche in generale, e dell’Astronomia in particolare. La trasposizione didattica di obiettivi specifici relativi all’Astronomia consente di dare all’allievo una visione unitaria degli ambiti culturali funzionali alla sua formazione, indicando gli strumenti più adeguati per promuovere la formazione di personalità autonome capaci di dare interpretazione critica della realtà, utilizzando conoscenze, forme e strumenti propri del nostro tempo».
«Oggi le Olimpiadi di Astronomia sono un evento atteso da moltissimi studenti eccellenti italiani», conclude Spezzano, «e noi ci auguriamo che possano crescere ulteriormente. La Società Astronomica Italiana, a cui il Ministero affida l’organizzazione, e l’Istituto Nazionale di Astrofisica svolgono sul territorio un lavoro eccellente e l’organizzazione di questo Stage ne è la prova tangibile. L’isola è bellissima, sarà un’ottima esperienza anche per me, che potrò godere di un cielo buio come da secoli a Roma non si osserva più».
Per saperne di più, visita il sito www.olimpiadiastronomia.it
Le Olimpiadi Italiane di Astronomia sono promosse dalla Direzione Generale per gli Ordinamenti Scolastici e la Valutazione del Sistema Nazionale di Istruzione-MIUR e organizzate dalla Società Astronomica Italiana e dall’Istituto Nazionale di Astrofisica nell’ambito del protocollo di intesa MIUR-SAIt e sotto l’egida del Comitato di Coordinamento delle Olimpiadi Internazionali di Astronomia (International Astronomy Olympiad of the Euro-Asian Astronomical Society). L’elenco degli studenti vincitori delle Olimpiadi Nazionali di Astronomia è inserito nell’Albo Nazionale delle Eccellenze