Anche quest’anno, Notti d’estate ad Arcetri, l’iniziativa che promuove gli incontri estivi al Teatro del cielo dell’INAF Osservatorio Astrofisico di Arcetri, riserva una serata ai bambini e lo fa con un laboratorio di arte che si terrà oggi, martedì 28 giugno: Lucio Fontana, lo spazio e le stelle. La proposta è nata dalla collaborazione con l’Associazione MUS.E, che cura la valorizzazione del patrimonio dei Musei Civici Fiorentini e più in generale della città di Firenze realizzando progetti culturali che favoriscano una fruizione dell’arte e del patrimonio attraverso esperienze di eccellenza.
Perché MUS.E ha scelto Lucio Fontana? Lo abbiamo chiesto a Valentina Zucchi, storica dell’arte, responsabile dei progetti di mediazione dell’Associazione.
«Lucio Fontana è uno degli artisti rappresentati fra le collezioni del Museo Novecento di Firenze – con uno dei suo celebri tagli, un bellissimo Concetto Spaziale del 1965 – ed è fra i più noti al grande pubblico, oltre a essere stato un “artista spaziale” (“Mio padre era un bravo scultore, era mio desiderio esserlo. Mi sarebbe piaciuto essere anche un bravo pittore, come mio nonno, m’accorsi però che queste specifiche terminologie dell’arte non fanno per me e mi sentii artista Spaziale”); nel fatidico 1969 Fontana affermava: “La scoperta del Cosmo è una dimensione nuova, è l’Infinito: allora io buco questa tela, che era alla base di tutte le arti e ho creato una dimensione infinita”; nell’intreccio continuo tra sperimentazioni artistiche ed esplorazioni spaziali, la sua poetica e la sua opera sono quindi perfettamente correlate al luogo del laboratorio, l’Osservatorio di Arcetri.»
Che ruolo hanno lo spazio e le stelle, l’astronomia nell’opera di Fontana?
«Artista spaziale, come si diceva: per spiegare la sua opera Fontana diceva molto semplicemente: “io buco [la tela], passa l’infinito di lì, passa la luce”; in questo mettere in comunicazione gli spazi, lo spazio dell’osservatore e lo spazio dell’arte, di qua e di là dalla tela, risiede tutta la portata della sua rivoluzione artistica. Fortemente interessato alle esplorazioni spaziali di quegli anni e ai primi tentativi di allunaggio, Fontana realizza fin da subito come la scoperta dello spazio apra all’arte una dimensione totalmente nuova, fino ad allora mai indagata e nemmeno mai concepita, su cui l’artista argentino non si stanca di riflettere per tutto il corso della sua vita».
Cosa farete in concreto ad Arcetri con i bambini? Cosa vi attendete da loro ?
«Dall’esperienza didattica condotta quotidianamente al Museo Novecento sappiamo che i più piccoli rimangono affascinati di fronte all’opera Fontana, di cui intuiscono al primo sguardo il mistero in quel nero fitto che si apre oltre la superficie. Dopo un’introduzione sull’artista, i bambini potranno cimentarsi in una serie di rielaborazioni personali della sua opera…per scoprire come anche un semplice foglio possa aprire all’infinito».
La serata sarà seguita dalle osservazioni del cielo al telescopio con gli astronomi dell’Osservatorio. Un modo questo per ritornare al punto di partenza, l’astronomia, e di suggerire che l’esplorazione della natura avviene sempre attraverso la ricerca. Una ricerca che usa metodi e strumenti diversi , quelli dell’arte e della scienza, accomunabili da un’unica radice: il desiderio di conoscenza, base dell’esistenza dell’umanità.