Se pensate ancora che i social network siano una perdita di tempo, beh dovrete ricredervi perché a volte Facebook e compagni riescono a darci anche qualche piccola soddisfazione. E proprio con l’aiuto di Twitter due astronomi hanno provato l’esistenza di una gigante struttura a forma di X al centro della Via Lattea. Grazie a una serie di tweet, infatti, gli scienziati non hanno potuto fare altro che confermare che il rigonfiamento centrale della nostra galassia sia una lunghissima X. Lo studio pubblicato di recente su Astronomical Journal utilizza i dati raccolti dal Wide-field Infrared Survey Explorer (WISE), lanciato nello spazio dalla NASA nel 2009.
@davidwhogg ok fine pic.twitter.com/fqD57WIjhf
— Dustin Lang (@dstndstn) 7 maggio 2015
Il tutto è iniziato nel maggio 2015 quando Dustin Lang, astronomo presso l’Istituto Dunlap dell’Università di Toronto, ha postato mappe della nostra galassia su Twitter, utilizzando i dati provenienti da due survey a raggi infrarossi di WISE del 2010. La luce infrarossa permette agli astronomi di vedere le strutture delle galassie nonostante la polvere che blocca i dettagli cruciali nella luce visibile. Ed è proprio l’aspetto bizzarro del rigonfiamento galattico che ha attirato gli utenti di Twitter. Finora nessuno aveva mai confermato definitivamente la forma di questa struttura di stelle, anche se molti modelli e diverse osservazioni ne avevano suggerito l’esistenza. Melissa Ness, una ricercatrice postdoc presso l’Istituto Max Planck di astronomia a Heidelberg, ha riconosciuto l’importanza della forma a X e ha contattato lo stesso Lang. Da lì è nato tutto.
«L’esistenza di questa struttura era controversa», spiega Lang, «ma il nostro studio offre ora una buona visione del centro della nostra galassia. E ritengo che fornisca una valida prova dell’esistenza della struttura a forma di X». «Il rigonfiamento è la firma del processo di formazione della Via Lattea«, aggiunge Ness. «Se studiamo il rigonfiamento capiremo i processi chiave che hanno modellato la nostra galassia». Il rigonfiamento centrale della Via Lattea (struttura che si trova anche in altre galassie) può essersi formato in due modi: quando la Via Lattea si è scontrata con altre galassie, oppure senza l’aiuto di influenze esterne sviluppandosi direttamente dall’asse centrale mentre il resto del disco galattico evolveva. Ed è proprio quest’ultimo modello quello portato avanti dai due ricercatori. «Vediamo chiaramente la forma a X e la morfologia dell’oggetto nell’immagine di WISE», osserva Ness, « e questo dimostra che i processi di formazione interni sono stati quelli che guidano la formazione di rigonfiamento».
Seguendo questa teoria, gli astronomi deducono che la Via Lattea non dovrebbe essere stata sconvolta da drammatici eventi di merging durante la sua lunga esistenza, perché se fosse vero il contrario allora oggi vedremmo sicuramente un’altra forma.
Per comprendere meglio i dati raccolti da WISE e per leggere la mappa che ne deriva, Lang ha creato una mappa interattiva (QUI). «Per me», conclude Lang, «questo studio è un esempio di interessante di ciò che può venir fuori da grandi insiemi di dati che sono a disposizione del pubblico. Sono molto contento che le mie mappe del cielo WISE vengano utilizzate per rispondere a domande che io non sapevo nemmeno esistessero».
Per saperne di più:
Leggi lo studio “The x-shaped bulge of the Milky Way revealed by WISE”, di Melissa Ness e Dustin Lang