Ci ha lasciati Roberto Petronzio, fisico teorico di altissimo livello, professore all’Università di Roma Tor Vergata e presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare INFN dal 2004 al 2011. «Roberto come presidente dell’INFN ha avuto un ruolo chiave in un momento molto delicato per l’Istituto», ricorda Fernando Ferroni attuale presidente dell’INFN, «grazie alle sue capacità è riuscito, infatti, nell’impresa di preservare in una difficile fase di riforme l’indipendenza, l’autonomia e la forma di governo del nostro Istituto, caratteristiche che fanno dell’INFN un caso unico in Italia e di eccellenza riconosciuta nel mondo».
«Una grande perdita», commenta il presidente dell’INAF Nichi D’Amico, «una figura di classe internazionale, di cui ricorderemo sempre l’intelligenza e la passione di uomo e di scienziato»
Convinto che al rilancio dell’attività di ricerca nel nostro Paese servisse un grande progetto di livello internazionale, capace anche di attrarre risorse e giovani talenti dall’estero, Petronzio negli ultimi anni aveva dedicato grande impegno al progetto SuperB, per la costruzione di un acceleratore di particelle di nuova concezione nell’area laziale. Progetto di grande valore scientifico, che non ha trovato possibilità di realizzazione nel nostro Paese e che è ora in esecuzione in Giappone con la stessa idea progettuale, sviluppata ai Laboratori Nazionali di Frascati dell’INFN.
Fisico di fama internazionale, Roberto Petronzio ha collaborato con il CERN di Ginevra, l’Ecole Normale Supérieure di Parigi, il Max Planck Institute di Monaco e la Boston University. La sua attività scientifica si è focalizzata principalmente sui fondamenti e sullo sviluppo della cromodinamica quantistica perturbativa, sullo studio dei vincoli al valore della massa dell’Higgs, sulle teorie unificate e sulla ricerca di segnali di fisica oltre il Modello Standard.
«È stato un grande piacere per me lavorare con Roberto», dice Antonio Masiero, fisico teorico e vicepresidente dell’INFN, «perché era uno di quei teorici, e non sono molti, che sanno unire nella loro ricerca una profonda conoscenza e passione per la fisica ‘realistica’ del Modello Standard con l’originalità, la fantasia e il coraggio di esplorare strade sconosciute di fisica ancora da scoprire».
Petronzio ha inoltre dato un contributo fondamentale, assieme a Nicola Cabibbo, allo sviluppo del progetto di supercalcolatori APE dell’INFN. La sua attività scientifica è documentata dalla pubblicazione di oltre 190 lavori, che hanno raccolto più di 11mila citazioni.
In questa breve intervista rilasciata alla redazione di Media INAF nel 2009, in occasione della mostra Astri e Particelle, Roberto Petronzio ci spiegava come si studia – con acceleratori di particelle naturali e artificiali – la “fauna” che popolava l’universo all’epoca del Big Bang: