E se l’astrofisica venisse spiegata da una boy band? Probabilmente succederebbe qualcosa di molto simile a “I Supplenti Italiani”, un progetto di Lorenzo e Michele Baglioni, fratelli e autori comici fiorentini. Se poi per raccontare le leggi di Keplero si sceglie come ambientazione l’Osservatorio Astrofisico di Arcetri dell’INAF, il mix ha tutti gli ingredienti per diventare esplosivamente virale.
Il nuovo tormentone dell’estate si intitola “Le Leggi di Keplero”, è stato pubblicato sulla pagina Facebook di Lorenzo Baglioni il 25 luglio scorso, e in una settimana ha totalizzato più di un milione di visualizzazioni e 17 mila condivisioni, anche da parte di numerosi scienziati ed esperti del settore. Le voci sono quelle di Lorenzo Baglioni, Damiano Sardi, Feisal Bonciani e Federico Muti. Le musiche, accattivanti e orecchiabili, sono frutto dell’arrangiamento di Lorenzo Piscopo, mentre la regia del video è opera di Haider Rashid.
L’idea è semplice ed efficace: il gruppo è composto da Antonello, Pablo, Manolo e Kevin, quattro supplenti che aiutano una studentessa a ripassare la lezione di astronomia in una performance degna di una vera e propria boy band anni ‘90. Il taglio è reso comico dalla parodia, in pieno stile blink-182, con tanto di movenze e coreografie, ma il contenuto è estremamente accurato, e permette alla ragazza di affrontare con successo il compito scritto.
Per raccontare questo fenomeno virale, che ha portato l’astrofisica su tutte le bacheche di Facebook, Media INAF ha raggiunto Lorenzo Baglioni.
Innanzitutto complimenti. Vi aspettavate questo successo?
«Non ce lo aspettavamo affatto! Il format dei video divulgativi stava già funzionando bene, come con i rap che avevamo fatto sul Teorema di Ruffini e sulle ossidoriduzioni. Speravamo che potesse andare bene anche questo capitolo della boy band, però ovviamente finché non vedi che la gente risponde in maniera positiva non sai mai se potrà piacere o meno, infatti siamo felicissimi del risultato».
Come nasce il vostro progetto? Qual è lo scopo di una boyband che fa divulgazione scientifica?
«Il progetto non nasce come una boy band, ma è molto più ampio. All’interno di quello che già faccio, come attore comico, ci era venuta l’idea di scrivere canzoni a scopo didattico facendo delle parodie di genere. Abbiamo cominciato con la parodia del rapper, con un rap di strada che nei suoi testi spiega argomenti di matematica e chimica, poi ci è venuto in mente che anche la boy band poteva essere divertente, e abbiamo deciso di lavorare a questo primo pezzo di una boy band che, con stile molto Backstreet Boys, racconta l’astronomia, l’astrofisica e le leggi di Keplero».
Qual è stato il tema più difficile da affrontare fino ad ora?
«Non saprei… tutti i temi sono difficili quando li devi far diventare una canzone e ci devi mettere dentro anche della comicità. Per me e mio fratello Michele, con cui scrivo i testi delle canzoni, è sempre una sfida, ed è la parte che ci diverte di più. Abbiamo già altre idee su cui stiamo lavorando, alcuni soggetti a cui abbiamo associato un genere musicale a un tema didattico, e non vediamo l’ora di cimentarci con le prossime sfide».
Il video delle leggi di Keplero ha ricevuto un’accoglienza decisamente calorosa. Ci sobo state anche reazioni scomposte? Raccontaci le più strane.
«Per fortuna devo dire che per ora non abbiamo ricevuto reazioni scomposte. Questo format didattico piace molto, pensa che il video del Teorema di Ruffini è stato pubblicato anche sul sito dell’Università “La Sapienza”! C’è stata davvero un’accoglienza molto positiva, e siamo i primi ad esserne stupiti. Per noi è un grandissimo onore che ci siano tanti professori che fanno sentire le nostre canzoni in classe».
Com’è nata la collaborazione con l’Osservatorio astrofisico di Arcetri?
«Il rapporto con l’Osservatorio di Arcetri nasce perché il mio babbo (Roberto Baglioni, NdR) lavora al dipartimento di Fisica e Astronomia dell’Università di Firenze, e ha lavorato per tanti anni all’Osservatorio… insomma, avevo un contatto decisamente privilegiato. Poi il direttore è stato gentilissimo, come tutto il personale. Ci hanno messo a disposizione tutti i locali, anche quelli più delicati. È stata un’esperienza molto bella».
Progetti per il futuro? Ci puoi dare qualche anticipazione?
«Abbiamo tantissimi progetti per il futuro: nuovi spettacoli, nuovi video, e continueremo sicuramente su questo format delle canzoni educative. Abbiamo in mente cose nuove per la televisione, forse anche per il cinema… insomma, abbiamo tante idee per le mani e tanta passione per quello che facciamo, e non vediamo l’ora di confrontarci con mezzi di comunicazione differenti».