Non sembra anche a voi che questo oggetto cosmico abbia la forma di un occhio? Si tratta di un agglomerato stellare nato dallo scontro epico tra le galassie a spirale IC 2163 e NGC 2207 a 114 milioni di anni luce dalla Terra (in direzione della Costellazione del Cane Maggiore). Lo tsunami di stelle e gas nato dalla fusione drammatica di queste due galassie ha scolpito, letteralmente, le palpebre dell’occhio galattico osservato dagli astronomi con l’Atacama Large Millimeter/submillimeter Array (ALMA). Di tanto in tanto l’Universo si trasforma nel palcoscenico ideale su cui vanno in scena spaventose ma affascinanti fusioni di galassie, ma raramente il materiale stellare che sopravvive a questi scontri prende la forma di una struttura oculare.
Il gruppo di ricercatori guidati da Michele Kaufman ha pubblicato la scoperta su Astrophysical Journal, notando che la scarsità di strutture simili nell’universo è dovuta alla loro natura effimera. «Le palpebre galattiche durano solo poche decine di milioni di anni, il che è incredibilmente breve nella vita di una galassia. Trovare un occhio di recente formazione ci offre l’eccezionale opportunità di studiare cosa succede quando una galassia ne “sfiora” un’altra», dice Kaufman.
Il potentissimo strumento situato in Cile è stato utilizzato dai ricercatori per realizzare misurazioni precise del movimento del monossido di carbonio nella palpebra dell’occhio. Perché è importante monitorare questo gas? Si tratta di un marcatore di gas molecolare, che in ultima analisi è il vero e proprio combustibile della formazione stellare. Secondo quanto osservato, il monossido di carbonio nella parte più esterna della palpebra di IC 2163 si muoverebbe verso l’interno alla pazzesca velocità di 100 km al secondo, per poi decelerare in maniera caotica. Sembra quasi un’onda (o uno tsunami, vista la velocità) che trasporta materiale stellare, polvere e gas. Gli esperti hanno notato che più il gas decelera rapidamente e più il gas molecolare diventa denso, accumulandosi per formare nuovi ammassi di stelle – in questo caso a forma di occhio – proprio come previsto da diversi modelli.
Gli astronomi sono convinti che collisioni così drammatiche tra galassie fossero più frequenti duranti le prime fasi di vita dell’Universo, quando le stesse si trovavano più vicine le une con le altre.
Per saperne di più:
- Leggi lo studio “Ocular Shock Front in the Colliding Galaxy IC 2163″, di M. Kaufman et al., pubblicato su Astrophysical Journal