Light in Astronomy, iniziativa di divulgazione e didattica organizzata dall’Istituto nazionale di astrofisica dal 14 al 20 novembre, si prepara ad accogliere nelle sedi nazionali studenti, docenti e appassionati di astronomia. Il programma, elaborato in collaborazione con la Società Astronomica Italiana (SAIt) e con istituti di ricerca, università, enti e associazioni culturali locali, offre diverse iniziative e mira a far conoscere l’importanza dello studio dell’astronomia nelle diverse declinazioni, dalla comprensione del fenomeno della luce ai neutrini, per scoprire i segreti del cosmo di cui facciamo parte. L’edizione del 2015 ha visto la partecipazione di oltre 6.500 persone. Incoraggiati dal successo dello scorso anno, gli organizzatori hanno ritenuto di dover ripetere l’esperienza di Light in Astronomy, finanziato dall’Istituto Nazionale di Astrofisica nell’ambito del progetto “From Astronomical light to public enlightment”.
A eccezione di Teramo, che colpita dal terremoto rimanda l’appuntamento al prossimo anno, tutte le sedi dell’Istituto nazionale di astrofisica sono pronte ad aprire le porte al pubblico. Programmi intensi che spaziano da conferenze con esperti a laboratori e dimostrazioni didattiche, con apertivi e degustazioni tra una spiegazione e l’altra. Insomma l’astronomia come non l’abbiamo mai vista, dalla ricerca delle origini del cosmo allo studio dei fenomeni ancora sconosciuti della fisica delle alte energie e astroparticellare. Tutti coinvolti gli astronomi dell’Istituto, a partire dal presidente Nichi D’Amico, che a Padova parteciperà il 16 novembre a “Un tè ad altissima energia”. Spettacoli teatrali, aperitivi scientifici scienziati nei giorni successivi
Ricca e articolata l’edizione di quest’anno a Cagliari, dove oltre ai laboratori didattici, conferenze e visite al museo e ai laboratori tecnologici, sono previsti incontri di formazione per insegnanti, spettacoli al planetario, science show e il reading teatrale “Per Giove! Io e Ganimede”, di e con Ignazio Porceddu ed Elio Turno Arthemalle, con la voce di Rossella Faa e la chitarra di Giacomo Deiana.
A Torino, con l’iniziativa “cielo@scuola”, durante il weekend i docenti di discipline scientifiche delle scuole superiori avranno l’opportunità di seguire un corso di formazione a loro dedicato. E a Milano l’astronomia e l’astrofisica vanno in scena anche con spettacoli di musica, cinema e teatro per spiegare i segreti della materia.
Apertura dei laboratori XACT (X-ray Astronomy Calibration and Testing), LIFE (Light Irradiation Facility for Exochemistry) e del laboratorio di microtecnologie a Palermo, mentre a Bologna i bambini potranno andare “A caccia di spettri” in compagnia delle ricercatrici e dei ricercatori dell’Istituto di astrofisica spaziale e dell’Osservatorio astronomico.
Il modello vale anche per tutte le altre sedi INAF coinvolte, come Arcetri, Trieste, e l’Osservatorio astronomico di Roma, che dal 14 al 20 novembre apriranno i laboratori alla cittadinanza. Insomma, se siete interessati vi suggeriamo di controllare il sito della sede dell’Istituto nazionale di astrofisica più vicina a voi.
Ma qual è l’intento degli organizzatori dopo il successo dello scorso anno? Lo abbiamo chiesto a Ginevra Trinchieri dell’Istituto Nazionale di Astrofisica presso l’Osservatorio Astronomico di Brera e coordinatrice dell’edizione 2016 di Ligth in Astronomy. « La celebrazione dell’Anno Internazionale della Luce nel 2015 è stata un’occasione che ci ha permesso di sperimentare con successo questa iniziativa di divulgazione. L’intento è quello di non fermarsi al fenomeno della luce ma di offrire un quadro articolato degli studi che spaziano dalla fisica dei fotoni al neutrino, argomenti della vita professionale e di ricerca dei moderni astronomi sempre più coinvolti in programmi complessi e multidisciplinari».
«L’Istituto Nazionale di Astrofisica partecipa a programmi scientifici internazionali, ma allo stesso tempo vuole essere aperto e disponibile alle curiosità di studenti, docenti e appassionati di astronomia nelle sue diverse declinazioni», osserva Trinchieri. «Altro aspetto da sottolineare è la rete di collaborazioni che INAF e gli osservatori hanno costituito in tutto il territorio nazionale. Questa delle collaborazioni territoriali con centri di ricerca, università e realtà associative è un esempio di funzionamento del sistema ricerca che sembra dare ottimi risultati nel campo della divulgazione, visto il successo dello scorso anno».
Infine, non poteva mancare un pensiero per i più piccini. In ciascun programma dell’edizione Light in Astronomy 2016 sono infatti previsti spettacoli e animazioni per i più piccoli, e nel caso non fosse possibile assistervi di persona , vi segnaliamo il filmato “Facciamo luce sul fotone”, realizzato dall’INAF – Osservatorio di Capodimonte. La visione è consigliata ai più piccoli, ma è utile anche ai più grandi.