LE IMMAGINI DI CASSINI DALL’ORBITA RAVVICINATA

Obiettivo puntato sull’esagono di Saturno

Inserendosi nella penultima delle orbite previste, la sonda NASA Cassini ha inviato a Terra le prime immagini riprese da questa traiettoria. Quelle dell’atmosfera sull'emisfero nord di Saturno sono spettacolari, e mostrano la tempesta dalla peculiare forma di esagono che imperversa da almeno trent'anni su quella parte del pianeta

     07/12/2016
L'immagine mostra una parte del gigantesco vortice a forma di esagono presente intorno al polo nord del pianeta. Ogni lato dell'esagono è lungo quanto il diametro della Terra. Una tempesta circolare si trova al centro, al polo. L'immagine è stata scattata con la fotocamera grandangolare sonda Cassini il 3 dicembre 2016, ad una distanza di circa 390.000 chilometri da Saturno. Scala dell'immagine è di 23 chilometri per pixel. Crediti: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute

L’immagine mostra una parte del gigantesco vortice a forma di esagono presente intorno al polo nord del pianeta. Ogni lato dell’esagono è lungo quanto il diametro della Terra. Una tempesta circolare si trova al centro, al polo. L’immagine è stata scattata con la fotocamera grandangolare sonda Cassini il 3 dicembre 2016, ad una distanza di circa 390mila chilometri da Saturno. Scala dell’immagine è di 23 chilometri per pixel. Crediti: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute

La sonda Cassini di Nasa, Esa e Asi ha compiuto lo scorso 30 novembre una delle ultime manovre prima del finale di missione, inserendosi nella penultima delle orbite previste. Ma, se la missione si avvicina alla fine, il bello sembra essere solo all’inizio. La sonda ha inviato a Terra le prime immagini riprese da questa orbita stretta dell’atmosfera sull’emisfero nord di Saturno, tra le quali ci sono scatti davvero spettacolari dello schema nuvoloso a forma di esagono presente sul quella parte del pianeta.

La camera grandangolare di bordo ha scattato queste immagini tra il 2 e il 3 dicembre scorsi, prima di cominciare il primo dei 20 passaggi radenti previsti sugli anelli, ad una distanza di circa 390mila km da Saturno. La scala dell’immagine in apertura è di 23 km per pixel. Nei passaggi futuri la sonda sarà in grado di scattare immagini ancora più ravvicinate, tra cui alcune delle più vicine in assoluto mai riprese degli anelli esterni e delle piccole lune che orbitano attorno al pianeta.

«Questo è l’inizio della fine della nostra storica esplorazione di Saturno», dice la imaging team leader di Cassini Carolyn Porco, dello Space Science Institute di Boulder, in Colorado, «lasciate che queste immagini e quelle che seguiranno vi ricordino che abbiamo vissuto un’avventura davvero audace intorno al uno dei pianeti più affascinanti del Sistema solare».

Questo collage di immagini mostra l'emisfero settentrionale e gli anelli di Saturno visti con quattro diversi filtri spettrali. Ogni filtro è sensibile alle diverse lunghezze d'onda della luce e rivela le nubi e nebbie presenti a diverse altitudini. Crediti: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute

Questo collage di immagini mostra l’emisfero settentrionale e gli anelli di Saturno visti con quattro diversi filtri spettrali. Ogni filtro è sensibile alle diverse lunghezze d’onda della luce e rivela le nubi e nebbie presenti a diverse altitudini. Crediti: NASA/JPL-Caltech/Space Science Institute

Il prossimo passaggio dai bordi esterni degli anelli è previsto per l’11 dicembre. Le orbite radenti gli anelli proseguiranno fino il 22 aprile del prossimo anno, quando l’ultimo passaggio ravvicinato della luna di Saturno, Titano, modificherà la traiettoria di volo di Cassini. Da lì il via al gran finale, previsto il 15 settembre 2017, con un tuffo nell’atmosfera di Saturno, durante il quale Cassini continuerà trasmettere i dati circa la composizione dell’atmosfera stessa fino alla perdita del segnale.

Dal suo lancio, avvenuto quasi vent’anni fa nel 2007, Cassini ci ha rivelato cose incredibili, tra cui la probabile presenza di un oceano con attività idrotermale sotto la crosta ghiacciata della luna Encelado, o quella di mari di metano liquido su un’altra delle lune, Titano. La fine è vicina, ma chissà quante altre meraviglie potrà svelarci Cassini da qui fino al prossimo anno.

Intanto godiamoci questi spettacolari scatti del vortice esagonale, che viene studiato dal 2009 e che sembra aver avuto inizio una trentina di anni fa. Fu scoperto dalla missione NASA Voyager 1. Per avere un’idea delle dimensioni, i lati dell’esagono misurano circa 13.800 chilometri: una lunghezza maggiore di quella del diametro della Terra.