Giunte alla loro XV edizione, le Olimpiadi italiane di astronomia hanno fatto registrare il record di partecipazione, con ben 203 scuole e un totale di 5946 studenti iscritti alla fase di preselezione (muovere il mouse sulla mappa a fianco per vedere quanti iscritti da ogni regione). Un numero che supera di oltre sei volte quello fatto registrare lo scorso anno. Il successo è sicuramente legato alla nuova procedura adottata per la fase di preselezione: iscrizione diretta delle scuole, che successivamente iscrivono gli studenti, e una gara consistente nella compilazione di un questionario a risposta multipla. Una formula che ha invogliato i docenti e gli studenti a mettersi in gioco. E un ruolo importante lo ha di certo giocato anche l’eccellente risultato conseguito dalla squadra italiana all’ultima edizione delle Olimpiadi internazionali di astronomia.
«Le Olimpiadi di astronomia, al di là dell’aspetto agonistico, che pure è divertente e stimolante», dice Flavio Fusi Pecci, presidente del Comitato organizzatore, «offrono a tutti una occasione per andare oltre i propri “doveri curriculari”. E spingono ad aprirsi a una conoscenza vasta e interdisciplinare, applicando un metodo scientifico diretto e sperimentale, fatto di seria ricerca e coordinamento di idee, informazioni e nozioni, applicazione di concetti e formule a problemi specifici e quantitativi, nel confronto continuo con la realtà in cui viviamo. Temi quali la ricerca di una possibile vita nel sistema solare e nelle migliaia di pianeti extrasolari che via via si stanno scoprendo, l’evoluzione del Sole e delle stelle, dalla loro culla ai buchi neri, la nascita e l’evoluzione stessa nel tempo dell’universo, il collegamento nello spazio e nel tempo dell’universo a grande scala (la cosmologia) e a piccolissima scala (le particelle elementari, il bosone di Higgs, eccetera): tutto contribuisce a fornire un quadro che invoglia a provare a cimentarsi con le apparenti difficoltà. È tanto vero che, non appena si riesce a fornire ai ragazzi questo semplice ed eccitante panorama, si ha una immediata e adeguata risposta, perché, come sempre, è la qualità e l’affidabilità dell’offerta che accresce la domanda».
«La crescita esponenziale del numero di ragazzi e ragazze che partecipano quest’anno alle Olimpiadi di astronomia», continua Fusi Pecci, commentando l’eccezionale partecipazione, «testimonia che il nostro impegno va nella giusta direzione, non resta che continuarlo ed accrescerlo».
All’edizione in corso potevano essere iscritti gli studenti delle scuole italiane nati negli anni 2000-2001 (categoria senior) e 2002-2003 (categoria junior). Il numero più alto di partecipanti si è registrato per gli junior, con il 53 per cento, mentre abbastanza buona è la distribuzione per genere, con le ragazze che contribuiscono al totale per il 43 per cento. La distribuzione territoriale vede le regioni del nord rappresentate con il 21 per cento dei partecipanti, quelle del centro con il 16 per cento, quelle del sud con il 46 per cento e con le isole per il restante 17 per cento. Quasi metà degli studenti proviene dai licei scientifici statali e poco meno del 20 per cento dalle scuole secondarie di primo grado.
La fase di preselezione si è svolta simultaneamente il 2 dicembre in tutte le scuole partecipanti, con gli studenti chiamati a compilare i questionari (uno rivolto ai junior e uno rivolto ai senior), in un tempo massimo di 45 minuti. Le domande riguardavano temi come la Luna, le missioni spaziali e le atmosfere dei pianeti. Per la preparazione, gli studenti si potevano avvalere di un dossier preparato dal comitato organizzatore. Nella categoria junior le domande spaziavano dall’indicare su quale satellite di Saturno è stata rivelata la presenza di geyser di acqua, all’indicare l’altezza delle montagne più alte di Titano (il più grande dei satelliti di Saturno). Ovviamente più complesso il questionario dei senior, dove ad esempio si chiedeva quale amminoacido, che si ritiene cruciale per l’origine della vita, è stato scoperto dalla missione Rosetta nella chioma della cometa 67P, per finire con il calcolo del rapporto tra la densità media della Luna e la densità media della Terra.
Le giurie sono adesso al lavoro per selezionare un numero massimo di 1000 studenti (500 junior e 500 senior) che disputeranno la gara interregionale presso tredici sedi, distribuite su tutto il territorio nazionale, il 13 (categoria junior) e il 14 (categoria senior) febbraio 2017. Dai risultati della gara interregionale verranno selezionati un totale di 40 studenti (20 per ciascuna categoria), che disputeranno la finale nazionale dal 4 al 6 aprile 2017 presso il Liceo scientifico statale “G. Aselli” di Cremona, per contendersi le medaglie “Margherita Hack” assegnate ai dieci vincitori e i cinque ambitissimi posti (tre per la categoria junior, due per i senior) per rappresentare l’Italia alle prossime Olimpiadi internazionali di astronomia.
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