Studiare durante le vacanze di Natale? Per i 56 giovani tra i 16 e 18 anni provenienti da 25 Paesi che lunedì 26 dicembre raggiungeranno Saint-Barthélemy, in Valle d’Aosta, non si tratta di una punizione, ma di una scelta. Anzi, di un premio, perché hanno dovuto sottoporsi a un esame per guadagnarsi il diritto di partecipare all’ESO Astronomy Camp, lo stage internazionale di astronomia che comincia proprio la sera di Santo Stefano.
»Questa è la quarta edizione del Camp, organizzato dallo European Southern Observatory (ESO), dalla società olandese Sterrenlab e dalla nostra Fondazione Clément Fillietroz-ONLUS, che gestisce l’Osservatorio astronomico della Regione autonoma Valle d’Aosta e del Planetario di Lignan», spiega Davide Cenadelli, ricercatore all’Osservatorio astronomico ed esperto di didattica dell’astronomia. «Attraverso la rete di ESO Science Outreach Network abbiamo ricevuto 180 domande. Il livello degli aspiranti astronomi era davvero alto, la selezione è stata difficile».
«ESO, la principale organizzazione intergovernativa per la ricerca astronomica in Europa, gestisce telescopi all’avanguardia, posti sulle Ande cilene, che ne fanno l’osservatorio astronomico più produttivo al mondo», ricorda Jean Marc Christille, da pochi mesi direttore del centro di ricerca e cultura scientifica con sede a Lignan, frazione montana del Comune di Nus. «ESO ha uno standard qualitativo altrettanto alto anche per la didattica. La collaborazione per il Camp è quindi un importante riconoscimento della competenza dei membri del nostro staff, capaci di spiegare, in inglese, argomenti complessi di scienza e tecnologia a studentesse e studenti di culture diverse e con preparazioni differenti».
I ricercatori dell’Osservatorio astronomico e del Planetario, oltre a condurre in prima persona le attività didattiche, sono anche responsabili del programma scientifico del Camp, insieme ai colleghi dell’ESO e di Sterrenlab, società olandese organizzatrice di eventi di comunicazione e didattica della scienza. Il tema di quest’anno è L’Universo visibile e l’Universo nascosto.
Quali attività attendono i partecipanti? «Lezioni, attività pratiche, osservazioni a occhio nudo e con lo spettroscopio messo a disposizione dallo Science centre di Aosta, gestito dalla sovrintendenza agli studi dell’assessorato regionale all’istruzione e alla cultura», elenca Cenadelli, «ma anche attività di gruppo, come escursioni sulla neve, che alcuni dei partecipanti non hanno mai visto, la gita a Cervinia organizzata insieme al Comune di Valtournenche e la festa per Capodanno, che celebreremo gustando insieme i piatti tipici valdostani preparati dall’équipe dell’ostello per la gioventù di Lignan, dove gli studenti alloggeranno durante la manifestazione».
La quarta edizione dell’ESO Astronomy Camp si concluderà il 1° gennaio 2017, quando per i giovani partecipanti comincerà il viaggio di ritorno verso casa. L’INAF ha sostenuto il progetto mettendo in palio una borsa che copre il costo del campo (500 euro), vinta in questa edizione da Mariastella Cascone, del liceo scientifico “G. Galilei” di Catania, già protagonista delle Olimpiadi internazionali d’astronomia nel 2014, quando rientrò dal Kirghizistan con una medaglia di bronzo.
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