I temporali su Titano, la luna più grande di Saturno, non somigliano a quelli terrestri. Nubi di metano si addensano seguendo i cicli stagionali e coprono i vasti oceani di idrocarburi che formano la superficie di uno degli oggetti più interessanti del Sistema solare. La sonda Cassini-Huygens studia da un decennio i diversi fenomeni meteorologici di questa luna e finalmente le nuvole sono tornate a popolarne le latitudini più settentrionali (il banco di nubi è grande circa 5150 chilometri).
Non si sono viste nuvole da queste parti per quattro anni (dal 2010 al 2014). Ora hanno fatto il loro trionfale ritorno, anche se in numero sensibilmente minore rispetto alle aspettative dei ricercatori, che studiano con attenzione i fenomeni temporaleschi su Titano per capire meglio ciò che accade sul pianeta Saturno. Negli ultimi anni, però, i cieli tersi e sgombri di nubi sono stati una sorpresa. Nessuno se lo aspettava.
L’immagine qui sopra (5 chilometri per pixel) è stata scattata dalla NAC (narrow-angle camera) di Cassini da 878 mila chilometri di distanza lo scorso 29 ottobre, usando un filtro spettrale che permette di catturare il vicino infrarosso. Nella seconda immagine è possibile osservare, invece, un’ampia zona centrale di metano su Ligeia Mare, il secondo oceano più grande di Titano dopo il Kraken Mare.
Le nubi di Titano erano sparite dopo una grande tempesta nel 2010 (almeno questa è l’ipotesi più probabile in mano agli scienziati). Un monitoraggio continuo, grazie agli strumenti della missione di NASA/ESA/ASI, dovrebbe aiutare a determinare se l’aspetto delle nuvole segna l’inizio dell’estate su Titano – l’innalzamento delle temperature a nord favorisce l’insorgere di sistemi nuvolosi come questo – o se si tratta solo di un evento isolato.
Per saperne di più:
- Il sito della missione Cassini-Huygens
- Vai sul sito del Cassini imaging team per altre immagini