La Luna ci nasconde ancora tanti segreti, come la vera età dei suoi crateri. Parliamo, ad esempio, di Ina: si tratta di una depressione bitorzoluta a forma di D lunga circa 3 chilometri, larga quasi 2 chilometri e profonda 64 metri. Il cratere è stato avvistato per la prima volta nel 1971 dagli astronauti della missione Apollo 15 e da allora gli scienziati lo studiano con attenzione. In apparenza questo cratere nato dopo un’eruzione vulcanica sembrerebbe di recente formazione, meno di 100 milioni di anni fa (cioè miliardi di anni dopo la fine del periodo di maggior attività vulcanica sulla Luna) ma non è così. Lo hanno scoperto alcuni ricercatori guidati dai geologi della Brown University i quali hanno ipotizzato che il cratere risalga, invece, a 3,5 miliardi di anni fa.
Certo, sarebbe davvero interessante credere che la Luna sia stata geologicamente attiva fino a 100 milioni di anni fa, ma non è esattamente così. Allora qual è il segreto della sua apparente giovinezza? Il particolare tipo di lava fuoriuscita dal vulcano che ha mascherato per miliardi di anni la sua vera età! I dintorni del cratere sono particolarmente brillanti rispetto agli accumuli di roccia basaltica che si trovano lì vicino e questa luminosità suggerisce che Ina non abbia avuto il tempo di accumulare abbastanza regolite, cioè quello strato di roccia e polvere che si accumula sulla superficie lunare col passare del tempo. Ma è tutto un inganno!
«È stata una scoperta davvero sconcertante», ha detto Jim Head, co-autore dello studio pubblicato sulla rivista Geology. «Credo che la maggior parte delle persone concordi sul fatto che il vulcano su cui si trova Ina si è stato formato miliardi di anni fa, il che significa che ci sarebbe stata una pausa nella attività vulcanica per un miliardo di anni o più prima della formazione di Ina».
Per studiare il cratere Ina, gli scienziati hanno esaminato i vulcani terrestri che potessero avere delle caratteristiche simili con il vulcano lunare. Ina è un profondo cratere situato su un vulcano a scudo molto simile al vulcano Kilauea alle Hawaii. Dopo la solidificazione della lava, si è formato uno strato di roccia altamente porosa all’interno del cratere a causa della fuoriuscita di una miscela ribollente di lava e gas, una specie di schiuma lavica. E visto che sulla Luna la gravità è molto bassa e l’atmosfera è quasi assente, la schiuma lavica sarebbe stata ancora più soffice che sulla Terra, per cui ci si aspetta che le strutture all’interno di Ina siano ancora più porose rispetto ai vulcani terrestri. L’estrema porosità della roccia vulcanica ha tratto in inganno i geologi per più di 40 anni: gli accumuli di polvere e regolite sono nascosti nelle profondità dei cunicoli e portati sempre più in profondità dai vari movimenti tellurici che si sono verificati in miliardi di anni. Per capire meglio il fenomeno basta pensare a quando si setaccia la farina: in superficie resta ben poco, per questo Ina sembra così giovane.
Per saperne di più:
- Leggi lo studio “Ina pit crater on the Moon: Extrusion of waning-stage lava lake magmatic foam results in extremely young crater retention ages”, di Le Qiao, James Head, Lionel Wilson, Long Xiao, Mikhail Kreslavsky e Josef Dufek