La sonda Sdo (Solar Dynamics Obersavatory) della Nasa osserva il Sole attentamente e senza sosta dal 2010. Due giorni fa ha assistito allo spettacolo di ben 3 brillamenti solari in 30 ore. Si tratta di esplosioni di radiazioni che si verificano sulla superficie della nostra stella madre, quando l’intreccio dei campi magnetici si riorganizza in maniera improvvisa ed esplosiva. Sono talmente potenti che le radiazioni arrivano fino sulla Terra, ma vengono schermate dalla nostra spessa atmosfera. Anche se effettivamente non sono nocive per l’uomo o per gli altri esseri viventi, le radiazioni solari creano parecchi problemi con i sistemi Gps e di comunicazione satellitare in generale.
Il primo flare (così si chiamano in inglese) è apparso alle 10:02 (ora italiana) di domenica 2 aprile e il secondo dopo pochi minuti, alle 10:33. Il terzo, invece, si è fatto attendere fino alle 16:29 di lunedì 3 aprile. I tre eventi sono stati “fotografati” dal telescopio spaziale Sdo e sono tutti di classe media: rispettivamente M5.3, M5.7 e M5.8. La classe M è circa un decimo della classe X (che sta per Extreme, estremo), cioè la più intensa per classificare i brillamenti solari.
Per saperne di più:
- Per vedere come questo evento può influenzare la Terra, visita il sito Space Weather Prediction Center del NOAA
- Il sito del progetto SDO