Sarà pure tenue e rarefatta, ma come composizione chimica ci va giù pesante, l’atmosfera di Marte. Pesante nel senso degli ioni di metalli quali ferro, magnesio e sodio individuati nel tenue manto gassoso che avvolge il Pianeta rosso dalla sonda Maven della Nasa, grazie al suo strumento Neutral Gas and Ion Mass spectrometer.
«Maven ha realizzato la prima rilevazione diretta della presenza permanente di ioni metallici nella ionosfera di un pianeta oltre alla Terra» dice Joseph Grebowsky del Goddard Space Flight Center della Nasa a Greenbelt (Usa), primo autore di un articolo che descrive la scoperta, appena pubblicato sulla rivista Geophysical Research Letters. «Gli ioni metallici sono molto stabili e vengono trasportati a grandi distanze dalla loro regione d’origine da venti neutri e campi elettrici, così possono essere utilizzati per ricostruire i moti nella ionosfera, un po’ come facciamo noi sulla Terra quando usiamo una bandierina per conoscere la direzione del vento».
Questi metalli dispersi nell’atmosfera marziana provengono dalla costante pioggia di piccoli meteoriti che precipita su Marte. Quando un meteoroide entra ad alta velocità nell’atmosfera marziana, si vaporizza per l’effetto del grande attrito prodotto. Gli atomi metallici dispersi nell’impatto perdono alcuni dei loro elettroni in successive interazioni con altri atomi e molecole dell’atmosfera, trasformandosi così in ioni elettricamente carichi. «Abbiamo rilevato ioni metallici associati al passaggio ravvicinato della cometa Siding Spring nel 2014, ma quello era un evento unico e non ci ha dato informazioni sulla presenza a lungo termine degli ioni nell’atmosfera di Marte» aggiunge Grebowsky.
Secondo i ricercatori questo processo di interazione con le polveri interplanetarie che disperde ioni metallici in atmosfera sarebbe comune anche in altri ambienti planetari del nostro Sistema solare. Alcune prove indirette in questo senso erano state raccolte da sonde spaziali che vedevano degradate le loro comunicazioni con la Terra quando i segnali attraversavano gli strati dell’atmosfera del corpo celeste attorno al quale erano in orbita. Questo degradamento delle comunicazioni è stato attribuito alla presenza di ioni metallici nella ionosfera. Le misurazioni effettuate da Maven rappresentano però la prima, decisiva prova che questi ioni sono stabilmente presenti nell’atmosfera di altro pianeta ed aiuteranno gli scienziati a capire meglio le interazioni della polvere interplanetaria con le atmosfere dei corpi celesti nel Sistema solare. «Osservare gli ioni metallici su un altro pianeta ci fornisce dati da comparare e contrapporre a quelli della Terra e ci consentirà di conoscere con maggiore precisione la ionosfera e la chimica atmosferica».
Per saperne di più:
- Leggi su Geophysical Research Letters l’articolo “Unique, non-Earthlike, meteoritic ion behavior in upper atmosphere of Mars“, di J. M. Grebowsky, M. Benna, J. M. C. Plane, G. A. Collinson, P. R. Mahaffy e B. M. Jakosky