Fino a 25 anni fa non si conoscevano altri pianeti al di fuori di quelli del Sistema solare. Oggi, al contrario, conosciamo oltre 3500 pianeti che orbitano intorno a stelle che non sono il Sole. Per individuarli esistono diverse tecniche, e una tra le più comuni è quella della velocità radiale. Una tecnica che consiste nel misurare le variazioni di posizione e velocità della stella che ospita il pianeta, variazioni dovute al fatto che sia la stella che il pianeta stanno orbitando intorno a un centro di massa comune. Dipendendo dalla massa di ciascun oggetto, la forza di gravità agisce in maniera differente, e le perturbazioni subite dalla stella per la presenza del pianeta si riflettono in uno spostamento nelle righe dello spettro osservato della stella stessa.
Con questo metodo, astronomi guidati dal ricercatore Alejandro Suárez Mascareño (Osservatorio di Ginevra), che ha portato avanti il lavoro all’ interno dell’Instituto de Astrofísica de Canarias (Iac), hanno scoperto un pianeta roccioso di massa simile a quella della Terra e situato al limite della zona di abitabilità della sua stella, una nana rossa vicina al Sistema solare. I risultati di questo lavoro sono il tema di un articolo accettato per la sua pubblicazione nella rivista Astronomy & Astrophysics.
GJ 625 b, questo il nome del pianeta, è interessante soprattutto per la sua vicinanza al Sistema solare: 21 anni luce. Con una massa pari a quasi 3 volte quella della Terra, è inoltre una delle super-terre meno massicce attualmente note, situato al limite della zona di abitabilità della stella GJ 625 (Gliese 625), una nana rossa.
Nonostante queste stelle siano le più comuni nell’universo, si conoscono solo poche centinaia di pianeti di tipo terrestre che orbitano attorno a esse. Nella maggior parte dei casi, vengono individuati esopianeti orbitanti stelle molto lontane utilizzando la tecnica del transito: in pratica, osservando la piccola eclisse che produce il pianeta quando passa davanti al disco stellare. Sono invece solo qualche decina i pianeti rocciosi scoperti con la tecnica della velocità radiale su stelle vicine, e solo pochissimi si trovano nella zona di abitabilità.
La scoperta è avvenuta nel contesto della collaborazione Hades: include il consorzio italiano Gaps e il consorzio spagnolo ExoTeam, è finalizzata alla ricerca di pianeti rocciosi attorno a stelle nane rosse con lo spettrografo Harps-N e ha già prodotto diverse scoperte. Lo strumento Harps-N, installato al Telescopio nazionale Galileo (Tng) nell’Osservatorio del Roque de Los Muchachos (Garafia, La Palma), ha monitorato la nana rossa per tre anni, misurando le piccole variazioni nella sua velocità radiale prodotte dalla presenza del pianeta. Grazie ai 151 spettri ottenuti con Harps-N si è potuto verificare che il pianeta ha un periodo orbitale di 14 giorni.
«Visto che GJ 625 è una stella relativamente fredda», spiega Mascareño, «il pianeta si troverebbe al limite della zona di abitabilità, dove potrebbe esistere acqua allo stato liquido. L’abitabilità o meno del pianeta sarà però definita dalla composizione della sua atmosfera e dalla sua rotazione».
«In futuro», aggiunge Jonay González Hernández, fra i coautori dello studio, «saranno fondamentali nuove campagne di osservazione fotometriche per cercare di studiare gli eventuali transiti di questo pianeta intorno alla sua stella, data la sua vicinanza al Sole. Continueremo a investigare la possibilità di trovare altri pianeti di tipo roccioso intorno a GJ 625 in orbite più o meno vicine alla zona di abitabilità».
«L’identificazione di pianeti attorno a stelle nane di tipo M è uno dei campi di punta nella ricerca dei pianeti extrasolari. Il progetto Hades sta dando risultati in questo campo estremamente interessanti: abbiamo già trovato un sistema planetario con due pianeti attorno alla stella GJ 3998», ricorda infine un’altra coautrice dello studio, Giusi Micela, dell’Inaf di Palermo, «e abbiamo una decina di buoni candidati che prevediamo di confermare nei prossimi mesi».
Per saperne di più:
- Leggi il preprint dell’articolo “HADES RV Programme with HARPS-N at TNG: V. A super-Earth on the inner edge of the habitable zone oft he nearby M-dwarf GJ 625“, di A. Suárez Mascareño, J. I. González Hernández, R. Rebolo, S. Velasco, B. Toledo-Padrón, L. Affer, M. Perger, G. Micela, I. Ribas, J. Maldonado, G. Leto, R. Zanmar Sanchez, G. Scandariato, M. Damasso, A. Sozzetti, M. Esposito, E. Covino, A. Maggio, A. F. Lanza, S. Desidera, A. Rosich, A. Bignamini, R. Claudi, S. Benatti, F. Borsa, M. Pedani, E. Molinari, J. C. Morales, E. Herrero e M. Lafarga
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