L’ASTEROIDE DI METALLO VERRÀ STUDIATO DALLA NASA

Ricordi di un passato magnetico su 16 Psyche

Di solito gli asteroidi sono fatti di roccia e ghiaccio. Con il satellite della Nasa, per la prima volta i ricercatori potranno osservare e studiare un corpo interamente di metallo che si pensa sia il nucleo di un protopianeta spogliato miliardi di anni fa del suo mantello roccioso da collisioni e impatti violenti con altri corpi planetari tra Marte e Giove

     23/06/2017

Rappresentazione artistica della sonda Psyche, che esplorerà un asteroide particolare: un mondo tutto di metallo – dal diametro di 210 km – scoperto nel 1852 da un italiano. Crediti: NASA/JPL-Caltech

Verrà lanciata a ottobre 2023 dal Kennedy Space Center, Florida, la sonda Psyche della Nasa, progettata per studiare da ogni angolazione possibile il bizzarro e misterioso asteroide 16 Psyche, che conserva la storia di un passato magnetico. Quando arriverà a destinazione nel 2030, il sonda americano (che porterà a bordo 4 importanti strumenti scientifici) si troverà davanti un mondo di metallo inesplorato dal diametro di 210 chilometri, scoperto nel 1852 dallo scienziato italiano Annibale De Gasparis, matematico e astronomo dell’Osservatorio astronomico di Capodimonte, a Napoli.

Perché ci interessa questo bitorzoluto e appuntito oggetto nella fascia principale? Si pensa che, più di 4,5 miliardi di anni fa,16 Psyche fosse un protopianeta delle dimensioni simili a quelle di Marte. Coinvolto in una serie di impatti violenti con altri grandi corpi planetari in quella che oggi conosciamo come cintura asteroidale tra il Pianeta rosso e Giove, 16 Psyche ne uscì distrutto: il suo mantello roccioso venne fatto a pezzi, lasciando esposto il nucleo di ferro e nichel. Ulteriori collisioni intaccarono pesantemente lo strato di metallo e grandi frammenti vennero scagliati nello spazio.

Alcuni di questi meteoriti di ferro e nichel porterebbero la firma magnetica dell’infausto passato di 16 Psyche. Un recente studio (guidato da James Bryson del St John’s College, Cambridge) rivela che l’asteroide aveva un campo magnetico forte ma instabile e sostiene l’ipotesi secondo cui 16 Psyche sia un nucleo planetario esposto che si sta raffreddando rapidamente a causa dell’assenza di un mantello roccioso. Queste le conclusioni raggiunte in laboratorio, ma con il satellite della Nasa (i fondi si aggirano attorno ai 450 milioni di dollari) si potranno ottenere risposte più convincenti.

La sonda Psyche ha un che di straordinario, perché esplorare questo mondo sconosciuto vuol dire osservare per la prima volta un nucleo planetario di metallo, consentendo – così – di accrescere le conoscenze sulla formazione dei pianeti rocciosi.

L’asteroide 16 Psyche nella visione di un artista. Crediti: Nasa

Sfruttando la propulsione solare-elettrica ci vorranno sei anni per raggiungere l’asteroide. Una volta lì, il satellite orbiterà attorno a 16 Psyche per 20 mesi, svolgendo le sue operazioni da quattro orbite diverse. La missione terminerà col botto: il satellite si schianterà sull’asteroide dopo aver mandato un numero enorme di dati e immagini a terra.

Durante la missione, un magnetometro composto da due sensori ad alta sensibilità sarà collegato al satellite per rilevare e misurare ciò che resta del campo magnetico dell’asteroide. Altri strumenti misureranno il campo di gravità e la composizione chimica. Anche lo studio dei messaggi magnetici nei meteoriti provenienti da 16 Psyche può fornire importanti informazioni sul loro corpo da cui provengono. Come un disco rigido, i meteoriti memorizzano le informazioni magnetiche e possono rivelare se l’oggetto da cui provengono generasse un campo magnetico. Nel caso della Psyche, scoprire l’entità di questo campo magnetico consentirebbe ai ricercatori di trarre importanti conclusioni sulle sue proprietà e la sua formazione.

Il team di Bryson ha sviluppato una tecnica di imaging particolare per “leggere” questa memoria magnetica nascosta nei frammenti di metallo che volano – qui e lì – nello spazio. Nascoste nella massa ferrosa dei meteoriti, Bryson ha individuato piccole particelle di un metallo chiamato tetrataenite, un materiale magneticamente molto più stabile del ferro e in grado di conservare tracce magnetiche per miliardi di anni. Decifrare la tetrataenite è stata una sfida perché le particelle esaminate misurano tra i 10 e i 100 nanometri (un nanometro è pari a un miliardesimo di metro). Dai dati raccolti, il team ipotizza che il campo magnetico di 16 Psyche fosse più forte di quello della Terra ma molto volatile: caratteristiche in linea con la teoria del rapido raffreddamento dell’oggetto.

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