Consoliamoci: anche alle regolarissime pulsar, oggetti celesti dalla puntualità svizzera, a volte può scappare un errore. Intendiamoci, parliamo d’imperfezioni minime. Di quelle che gli astronomi chiamano glitches: accelerazioni – o rallentamenti – che comportano variazioni sulla tabella di marcia di qualche nanosecondo. O di quelle che gli astronomi chiamano wobbles: irregolarità dovuta alla precessione, ovvero all’inclinazione di qualche grado, come fossero trottole, dell’asse di rotazione. Ma se un errore si perdona a tutti, nel caso delle pulsar due imperfezioni non sono ammesse: una pulsar può permettersi un po’ di glitching oppure un po’ di wobbling, ma non entrambe le cose. Così almeno vorrebbero i modelli: ce ne sono alcuni che spiegano il glitching e altri che spiegano il wobbling, e vanno benissimo se presi singolarmente. Ma messi insieme no: le teorie sulle quali si basano sono fra loro in conflitto. Qual è il problema, dite? È presto detto: il “problema” si trova a circa 10mila anni luce da noi, in direzione della costellazione dello Scudo, e si chiama Psr B1828-11.
Psr B1828-11 è una pulsar scoperta con il radiotelescopio del Jodrell Bank, nel Regno Unito, agli inizi degli anni Novanta. Ebbene, studiandola attentamente, un team di astrofisici dell’Università di Southampton si è ora accorto che manifesta sia glitching che wobbling: talvolta perde il ritmo e ruota inclinata come una trottola.
«Ci sono varie teorie che spiegano cosa fa sì che una pulsar perda il ritmo o ruoti inclinata. Alcune lo fanno ipotizzando interazione tra i superfluidi nel nucleo e nella crosta, altre suggeriscono la presenza di un pianeta in orbita che, con la sua gravità, spinge la stella avanti e indietro», spiega Ian Jones, primo autore dello studio appena pubblicato su Physical Review Letters. «Studiando questa pulsar insolita, che perda il ritmo e ruota inclinata, ci siamo resi conto che le teorie correnti si contraddicono l’un l’altra, e pertanto non riescono a spiegare come entrambe le anomalie possano manifestarsi nella stessa stella. Dunque ciò che i nostri risultati mostrano è che ci sta sfuggendo qualcosa, che ci sono errori nelle teorie attuali – suggerendo la necessità di ripensare a ciò che provoca le anomalie».
Per saperne di più:
- Leggi su Physical Review Letters l’articolo “Implications of the Occurrence of Glitches in Pulsar Free Precession Candidates“, di D. I. Jones, G. Ashton e R. Prix