Velocità inimmaginabili e un’intera esistenza passata a fuggire. Parliamo del gruppo di stelle più veloci della Via Lattea, che si muovono a velocità talmente estreme da poter scappare dalla nostra galassia. Un team di ricercatori dell’Università di Cambridge ha ora dimostrato che questa famiglia di stelle proviene dalla nostra piccola vicina di casa, la Grande Nube di Magellano (Lmc). Si tratta di stelle fuggitive, un tipo particolare di stelle ad alta velocità che originariamente appartenevano a un altro agglomerato dal quale poi sono state espulse.
Finora sono state individuate circa 20 stelle iperveloci, la maggior parte delle quali è stata osservata nell’emisfero Nord in direzione delle costellazioni Sestante e del Leone. Sfruttando i dati provenienti dalla Sloan Digital Sky Survey e simulazioni computerizzate, gli esperti hanno dimostrato che queste stelle sono riuscite a superare l’attrazione gravitazionale della galassia di appartenenza arrivando nella nostra a ipervelocità. La causa potrebbe essere stata un’esplosione che ha spazzato via parte delle stelle lanciandole lontano.
È probabile che queste stelle (o alcune di esse) siano fuggite da sistemi binari, dove più le due stelle sono ravvicinate, più rapidamente orbitano l’una attorno all’altra. Se una stella esplode, spezza il legame binario e la stella che rimane viene scaraventata alla velocità con cui orbitava nel sistema: ecco come nasce una stella fuggitiva. La Grande Nube di Magellano è la più grande e veloce tra le galassie nane che orbitano attorno alla Via Lattea ed è molto probabile che queste stelle provengano da lì. Per capire quanto davvero siano veloci queste stelle è necessario ricordare un dato: la Grande Nube di Magellano vola attorno alla nostra galassia a 400 km/s. Come per un proiettile sparato da un treno in corsa, la velocità delle stelle fuggitive è pari alla velocità con cui sono state espulse sommata alla velocità della stessa Lmc. Il risultato rende queste stelle ottime candidate per essere inserite nel gruppo delle stelle iperveloci.
Douglas Boubert (Istituto di astronomia a Cambridge) ha spiegato: «Siamo i primi a simulare l’espulsione di stelle fuggite dalla Lmc, e crediamo che ci siano circa 10mila stelle fuggitive sparse in tutto il cielo». Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society ed è stato presentato oggi durante il National Astronomy Meeting all’Università di Hull, nel Regno Unito.
Per saperne di più:
- Leggi lo studio pubblicato su Monthly Notices of the Royal Astronomical Society “Hypervelocity runaways from the Large Magellanic Cloud”, di Douglas Boubert, Denis Erkal, N.W Evans e R.G. Izzard