Li avevamo lasciati sul palco a Cremona, armati di sorrisi e medaglia al collo: Giulia Fazzino e Ferdinando Stefano Tropea, entrambi studenti del Liceo Scientifico e delle Scienze Applicate Statale “Leonardo da Vinci” di Reggio Calabria, sono i due vincitori della categoria senior delle Olimpiadi italiane di astronomia 2017 che dal 15 al 20 giugno hanno effettuato lo stage di formazione presso il Telescopio nazionale Galileo (Tng). Cinque i giorni sull’isola di La Palma, accompagnati da Angela Misiano (Planetario Pitagora di Reggio Calabria) e da Sabrina Milia (Inaf – Osservatorio astronomico di Cagliari), sotto la guida di Gloria Andreuzzi (Inaf – Fundacion Galileo Galilei) Giulia e Ferdinando hanno visitato l’osservatorio astronomico del Roque de Los Muchachos, sede di alcuni dei più importanti telescopi europei, ed effettuato osservazioni con il telescopio italiano da tre metri e mezzo. Non sono mancati momenti di svago, in cui ragazzi e tutor hanno potuto apprezzare le tante bellezze naturali dell’Isola di La Palma. Ma la ciliegina sulla torta, secondo i ragazzi, è stata la notte trascorsa al Tng, con due momenti molto coinvolgenti: l’ingresso nella sala controllo del telescopio e l’apertura della cupola, ovvero il fischio d’inizio delle osservazioni. Comandando in prima persona i movimenti del Tng, i due studenti hanno osservato due nuclei galattici attivi (Ngc4151 e Ngc4156) con tre filtri di colore diverso e, successivamente all’Istituto di astrofisica, hanno affrontato tutta la procedura standard per produrre un’immagine pronta per l’analisi scientifica (vedi immagine qui sotto).
Giulia, addirittura, ce l’ha messa tutta per vincere le Olimpiadi proprio perché il suo sogno nel cassetto era quello di arrivare a questo stage, per osservare il cielo con lo sguardo speciale del Tng. Anche se, insieme a Ferdinando, non poteva fare a meno di uscire ogni tanto dalla cupola a contemplare il cielo stellato a occhio nudo, completamente libero dall’inquinamento luminoso. Un’esperienza profondamente coinvolgente e, purtroppo, rara al giorno d’oggi.
Alla luce di questo viaggio, i due ragazzi sostengono di guardare al mondo dell’astronomia con occhi diversi. «Prima mi sembrava qualcosa di astratto, ma essere qui mi ha permesso di toccare con mano questo lavoro. Ho un forte desiderio di comprendere questo mondo ancora di più, perché io vorrei fare l’astronoma», dice Giulia. Ferdinando è appassionato di onde radio, ma «l’astronomia ottica rimane comunque un pilastro centrale», spiega, «e osservare qua al Tng è particolarmente istruttivo e semplice per degli studenti come noi. Ora ho idee molto più chiare anche a proposito di quello che mi aspetta: perché vorrei intraprendere la strada della ricerca astronomica».
Sembra proprio che i due ragazzi appartengano alla futura generazione di astronomi e che le Olimpiadi di astronomia abbiano avuto un ruolo importante. «Benché questo mondo mi abbia attratto da sempre, non credo che avrei preso realmente in considerazione un tale percorso professionale. Le Olimpiadi di astronomia, con tutte le loro fasi intermedie, mi hanno rivelato il mio sogno di diventare astrofisico pian piano… Ogni nozione, ogni concetto nuovi sono come i pezzi di un puzzle che via via completano una visione. Voglio indirizzarmi verso il completamento di questo puzzle», conclude Ferdinando.
Se Giulia e Ferdinando si sono aggiudicati lo stage al Tng, tutti gli altri partecipanti alla finale nazionale non dormono certo sugli allori. Le Olimpiadi italiane di astronomia prevedono infatti altre attività di formazione. In particolare, si sono già svolti uno stage a Sant’Agata dei due golfi (NA) e uno presso l’Osservatorio astrofisico di Asiago. Inoltre, dal 25 al 29 luglio, si svolgerà la Scuola estiva di astronomia: un campo di allenamento per la squadra Italiana che parteciperà alla XXII edizione delle Olimpiadi internazionali di astronomia, quest’anno in Cina dal 27 ottobre al 4 novembre. Stay tuned!